Palermo 21 dicembre 2023 – Prosegue l’agitazione alla Sispi. L’assemblea dei lavoratori della società in house del Comune, il cui contratto di servizio in fase di rinnovo, ieri si è espressa contro i tagli annunciati alla contrattazione di secondo livello nelle società partecipate dal 2024.
“Ai lavoratori in pratica si chiede di lavorare di più e di guadagnare meno. Ci vogliono diminuire il salario procedendo con riduzioni graduali del contratto integrativo. Non ci sta bene”, è l’opinione che hanno espresso ieri all’unisono le Rsu della Sispi.
Ieri l’assemblea dei lavoratori, riunita per analizzare gli esiti di un incontro che si è svolto tra i sindacati e la terza commissione consiliare, ha approvato all’unanimità la proposta di Fiom e Fim per una giornata di sciopero. La data indicata è il 24 gennaio.
“Ribadiamo il nostro no alla riduzione della contrattazione del secondo livello – dichiarano per la Fiom Palermo Sicilia il segretario generale Francesco Foti e Antonio Flaccomio, rsu di Sispi e per la Fim Cisl Palermo Trapani il segretario generale Antonio Nobile e Giuseppe Di Giorgi e Giuseppe Militello rsu – Siamo molto preoccupati per la sostenibilità del nuovo contratto di servizio ma soprattutto perché i problemi economici del Comune sembra debbano essere pagati dai dipendenti, quando poi tutti gli altri si aumentano gli stipendi”.
Nello schema di convenzione con la Sispi, per l’affidamento di 6 anni del servizio di sviluppo e conduzione del sistema informatico e telematico (Sitec) del Comune di Palermo, è previsto che il Comune debba intraprendere, nei confronti della società, un’azione di contenimento dei costi all’interno del piano di riequilibrio finanziario pluriennale (Prfp) adottato dal consiglio comunale nel gennaio 2022.
Una contrazione dei costi complessivi obbligatori dei vari istituti del salario accessorio del 5 per cento, per raggiungere di anno in anno la percentuale di almeno il 30 per cento di riduzione, per il periodo del contenimento dei costi.
Un problema che sta emergendo in tutte le partecipate, come è già accaduto per Amg Energia.
Ieri le organizzazioni sindacali Fiom e Fim sono stati ricevuti in terza commissione. “I consiglieri comunali hanno compreso il nostro allarme e sono d’accordo che bisogna studiare un percorso per superare questa criticità – aggiungono Foti, Flaccomio, Nobile, Di Giorgi e Militello – Abbiamo fatto notare che non tutto il fatturato di Sispi proviene dal Comune. Meno della metà del fatturato è riferibile al rinnovo del contratto di servizio, tutto il resto proviene da progetti di sviluppo che l’azienda fa su incarico del Comune o su incarico di altri e che quindi non hanno alcuna incidenza col rinnovo del contratto di servizio con l’amministrazione comunale. E’ impensabile bloccare l’operatività di una società con fonti di reddito che non derivano esclusivamente dalla convenzione del Comune”.
“Qualsiasi proroga del servizio a queste condizioni, che ingessano la Sispi, per noi non va bene – incalzano i segretari di Fiom e Fim con le rispettive rsu – Da anni chiediamo assunzioni di nuovo personale e in questo modo diventerebbe impossibile. Il nuovo contratto pone delle clausole che rendono difficilissimo assumere, se con le autorizzazioni da parte del socio unico Comune. Due anni fa abbiamo scioperato perché l’azienda è sotto organico, nel frattempo ci sono stati pensionamenti e le nostre competenze sono aumentate. Si parla di un incremento di attività da svolgere sette giorni su sette e h24. Così diventa un massacro. Abbiamo esposto in assemblea la situazione. E la proposta di una giornata di sciopero è passata all’unanimità”.