Palermo 10 ottobre 2022 – Il Sunia chiede di dare risposta alle tante famiglie in disagio abitativo che attendono da tempo la residenza anagrafica. “Abbiamo presentato nei mesi scorsi un centinaio di istanze e in tanti aspettano ancora una risposta. Si tratta in gran parte di famiglie con minori a carico, in stato di emergenza abitativa – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Una signora ci chiede ogni giorno notizie per riscuotere l’indennità scolastica della figlia disabile e senza la residenza anagrafica non può ottenerla”.
Il segretario del Sunia ha scritto una lettera al’assessore ai Servizi demografici Dario Falzone per evidenziare il problema e sollecitare l’attenzione della pubblica amministrazione sul disagio abitativo, tenendo presente l’aumento esponenziale di casi, “anche estremi, i quali esigono una visione adeguata e un intervento capillare sui bisogni diffusi”.
“La pubblicazione della graduatoria dell’emergenza abitativa del Comune di Palermo, con circa 2300 famiglie – scrive Darwish – fotografa un disagio diffuso in tutta Palermo e deve rappresentare lo strumento di riflessione anche sui procedimenti burocratici e amministrativi della nostra città, specie quelli che ruguardano un tema essenziale come l’iscrizione anagrafica di decine e decine di famiglie”.
Il segretario Zaher Darwish indica al sindaco, all’assessore e agli uffici dell’anagrafe anche la strada del dettato normativo previsto dal comma 1 quater dell’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi, “per iscrivere all’anagrafe ordinaria le tante famiglie che attendono da anni tali provvedimenti”.
“È necessaria una corretta interpretazione della normativa esistente, che prospetta soluzioni, in riferimento all’iscrizione anagrafica, per chi si trova in stato di disagio, rispetto alle cui possibili applicazioni la pubblica amministrazione sembra mostrare resistenza – aggiunge Darwish – Molte famiglie subiscono una interpretazione restrittiva della normativa in vigore, pur contenendo la legge i riferimenti e gli strumenti per affrontare e risolvere positivamente le esigenze di iscrizione e aggiornamento anagrafico. Questo sta comportando per tanti nuclei familiari la perdita di molti diritti, tra i quali anche quelli garantiti dalla stessa Costituzione come l’assistenza sanitaria, o quella scolastica, così come il diritto di voto. C’è tanta gente che risulta ‘irreperibile’ e non può nemmeno votare”.