Palermo 7 novembre 2024 – “Il nuovo piano per il personale del Comune da un lato recepisce la nostra richiesta di aumentare la risorse per riqualificazioni e progressioni verticali in deroga, i cui beneficiari passano da 191 a 319 unità, per una cifra di 741.452,29 euro. E quindi questo comunque è un bene. Dai nostri calcoli però risulta che l’amministrazione con lo 0,55 ha disposizione oltre 900 mila euro. E questo significa che non ha investito tutti i soldi che dovrebbe”.
E ’il primo commento del segretario generale Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso e del responsabile enti locali Fp Cgil Palermo Saverio Cipriano alla modifica del Piano triennale del fabbisogno del personale 2024/2026 adottato dalla giunta e inviato alle organizzazioni sindacali.
C’è anche un altro aspetto, al centro delle battaglie del sindacato, che la Fp Cgil mette in rilievo: l’assenza nel Piano della riqualificazione per educatori e insegnanti.
“Siamo, d’altro canto, profondamente insoddisfatti perchè il Comune ha deciso di umiliare le categorie degli educatori e degli insegnanti, per le quali il contratto prevede la riqualificazione. In questa nuova proposta – proseguono Gattuso e Cipriano – non è contenuto nulla per loro. Quindi noi continueremo a batterci per la dignità lavorativa di un personale che da 36 anni si trova in queste condizioni e che aspetta la riqualificazione prevista dal contratto per il proprio profilo. L’amministrazione comunale di Palermo, anche se oggi è in condizione di poterlo fare, ha deciso di infischiarsene. Diventa a questo punto urgente un incontro con il sindaco, che abbiamo chiesto già da tempo, per risolvere le tante questioni aperte in materia di personale al fine di poter garantire servizi sempre migliori per la cittadinanza”.
La Fp Cgil aspettava una risposta su questo fronte: è una norma del contratto 2019-2021 a prevedere l’utilizzo dello 0,55 del monte salari 2018 per riqualificare queste due figure. Per le 195 unità da riqualificare occorrevano 400 mila euro.
Immediata la reazione degli operatori del settore. “I lavoratori sono profondamente delusi visto che non si tengono minimamente in considerazione le competenze e le professionalità acquisite nel corso di 36 anni di servizio – dice Antonella Minasola, rappresentante educatrici e insegnanti della Fp Cgil Palermo – Nonostante la riqualificazione impegnerebbe solo una parte delle risorse dello 0,55 per cento, l’amministrazione ha preferito spalmare le somme sulla totalità dei dipendenti, in base a scelte politiche che privilegiano altri settori, tralasciando il settore educativo. In barba alla professionalità di chi sulle proprie spalle sorregge i servizi per l’infanzia, tutela i diritti di bambini e bambine e sostiene le famiglie con bambini molto piccoli con servizi che dovrebbero essere ritenuti importanti dal Comune così come il personale che ci mette la faccia tutti i giorni. Gestiamo un settore dove manca di tutto. Lavoriamo con niente perché poi pur di garantire servizi di qualità alle famiglie, con cui entriamo in rapporto diretto, facciamo i salti mortali. Per avere come risultato questo piano del fabbisogno. Oggi non possiamo che parlarne tutti con amarezza: la nostra riqualificazione si poteva fare”.
E ’il primo commento del segretario generale Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso e del responsabile enti locali Fp Cgil Palermo Saverio Cipriano alla modifica del Piano triennale del fabbisogno del personale 2024/2026 adottato dalla giunta e inviato alle organizzazioni sindacali.
C’è anche un altro aspetto, al centro delle battaglie del sindacato, che la Fp Cgil mette in rilievo: l’assenza nel Piano della riqualificazione per educatori e insegnanti.
“Siamo, d’altro canto, profondamente insoddisfatti perchè il Comune ha deciso di umiliare le categorie degli educatori e degli insegnanti, per le quali il contratto prevede la riqualificazione. In questa nuova proposta – proseguono Gattuso e Cipriano – non è contenuto nulla per loro. Quindi noi continueremo a batterci per la dignità lavorativa di un personale che da 36 anni si trova in queste condizioni e che aspetta la riqualificazione prevista dal contratto per il proprio profilo. L’amministrazione comunale di Palermo, anche se oggi è in condizione di poterlo fare, ha deciso di infischiarsene. Diventa a questo punto urgente un incontro con il sindaco, che abbiamo chiesto già da tempo, per risolvere le tante questioni aperte in materia di personale al fine di poter garantire servizi sempre migliori per la cittadinanza”.
La Fp Cgil aspettava una risposta su questo fronte: è una norma del contratto 2019-2021 a prevedere l’utilizzo dello 0,55 del monte salari 2018 per riqualificare queste due figure. Per le 195 unità da riqualificare occorrevano 400 mila euro.
Immediata la reazione degli operatori del settore. “I lavoratori sono profondamente delusi visto che non si tengono minimamente in considerazione le competenze e le professionalità acquisite nel corso di 36 anni di servizio – dice Antonella Minasola, rappresentante educatrici e insegnanti della Fp Cgil Palermo – Nonostante la riqualificazione impegnerebbe solo una parte delle risorse dello 0,55 per cento, l’amministrazione ha preferito spalmare le somme sulla totalità dei dipendenti, in base a scelte politiche che privilegiano altri settori, tralasciando il settore educativo. In barba alla professionalità di chi sulle proprie spalle sorregge i servizi per l’infanzia, tutela i diritti di bambini e bambine e sostiene le famiglie con bambini molto piccoli con servizi che dovrebbero essere ritenuti importanti dal Comune così come il personale che ci mette la faccia tutti i giorni. Gestiamo un settore dove manca di tutto. Lavoriamo con niente perché poi pur di garantire servizi di qualità alle famiglie, con cui entriamo in rapporto diretto, facciamo i salti mortali. Per avere come risultato questo piano del fabbisogno. Oggi non possiamo che parlarne tutti con amarezza: la nostra riqualificazione si poteva fare”.