Palermo 7 ottobre 2024 – Oggi hanno incrociato le braccia per 4 ore i lavoratori della TMI Facility Management srl, azienda che lavora in subappalto per Fibercop (ex Tim), Openfiber e Ferrovie.
L’agitazione dei 40 lavoratori dell’azienda che, da Palermo e Catania, opera in tutta la Sicilia è iniziata il 2 ottobre, dopo il naufragio del tavolo negoziale del 20 settembre, , con l’astensione delle prestazioni accessorie e la reperibilità.
Le motivazioni della protesta sono diverse: il mancato pagamento dello stipendio di agosto e settembre e della rata dello stipendio di dicembre 2023, il mancato pagamento dei buoni pasto degli ultimi 6 mesi, della quota welfare e dell’elemento perequativo, il mancato versamento sul fondo Telemaco sia del Tfr aziendale che della quota del lavoratore che viene regolarmente trattenuto ai lavoratori ma non versato, la disdetta aziendale dell’accordo di secondo livello, la proposta ritenuta “irricevibile” di saldo e stralcio delle spettanze arretrate ex Tmb.
L’Slc Cgil Palermo ribadisce la disponibilità al dialogo in cambio di garanzie sul futuro. “La lotta proseguirà fino quando i lavoratori non otterranno le spettanze dovute e verranno prospettate concrete garanzie industriali in modo da garantire il futuro occupazionale dei dipendenti – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio – Il sindacato, davanti a un tavolo negoziale, è disponibile a ragionare su tutti i temi, come già avvenuto in passato, per ricucire la situazione. Ancora una volta sono i lavoratori a pagare il taglio continui sui costi degli appalti delle Telecomunicazioni dovendo finanziare con i propri salari il rischio d’impresa: questo è l’ulteriore campanello d’allarme che deve far riflettere le aziende e le istituzioni affinché si mettano in campo le azioni necessari per fare buona impresa. L’azienda dia prospettive di tenuta occupazionale futura e paghi gli arretrati”.