Palermo 18 aprile 2025 – Sono partite a Palermo le altre 8 ore di sciopero proclamate a livello nazionale da Fiom, Fim e Uilm, da effettuarsi entro aprile, per la mancata riapertura della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro.
Da ieri i metalmeccanici hanno ricominciato a scioperare. Le iniziative saranno effettuate nei luoghi di lavoro. Uno sciopero a scacchiera, articolato sui territori ad ore, in giornate diverse: le Rsu, congiuntamente con le segreterie, hanno definito le modalità azienda per azienda. E così ieri sono scattate le prime 3-4 ore di sciopero a Sirti, Engineering, Italtel, Present e Schindler.
“Ogni giorno ci saranno lavoratori in sciopero per ogni azienda, alcune faranno 2 ore al giorno, altre 4, da Fincantieri, a Kone, a Eds Infrastrutture, fino ad arrivare al 30 aprile, dove alla Leonardo si effettueranno 8 ore di sciopero – dichiarano i segretari generali di Fiom Cgil Palermo e Sicilia, Fim Cisl Palermo Trapani e Uilm Uil Francesco Foti, Antonio Nobile e Giovanni Gerbino – L’articolazione dello sciopero, che renderà difficile la produzione e la programmazione delle attività, serve per inviare un chiaro messaggio a Federmeccanica, che deve riaprire la trattativa sulla base dell’ipotesi contenuta nella piattaforma nazionale di Fim, Fiom e Uilm, votata dal 98 per cento dei metalmeccanici. Siamo già arrivati a 32 ore di sciopero per avere il rinnovo del contratto”.
Ecco alcune delle date previste: Fincantieri il 24 aprile farà 4 ore di sciopero a fine turno, la Siram farà 8 ore il 28 aprile, la Schindler, che ieri ha già incrociato le braccia, riproporrà altre 3 ore di sciopero il 29 aprile e altre tre ore le farà il 30.
Considerata la mancata convocazione dei tavoli negoziali, Fiom, Fim e Uilm hanno deciso di rafforzare le mobilitazioni agendo anche sul piano delle relazioni industriali, a partire dal blocco della sottoscrizione dei piani formativi finanziati dai Fondi Interprofessionali, (come ad esempio Fondimpresa o Fapi) sia a livello di Rsu che di commissioni paritetiche previste dal contratto a livello provinciale e nazionale. Il blocco dei piani formativi riguarderà anche i piani avviati e in fase di monitoraggio.