Palermo 4 marzo 2025 – “Camminiamo per i diritti” è il titolo dell’iniziativa che si terrà l’8 marzo a Ballarò, alle ore 930 organizzata dalla Cgil Palermo e dal Coordinamento Donne Cgil Palermo.
Il programma del percorso per i diritti, che mette al centro i temi della Giornata internazionale della Donna, prevede una prima tappa alle ore 9.30 a San Saverio.
Porteranno i saluti la segretaria provinciale Cgil Palermo, Bijou Nzirirane e la responsabile del coordinamento donne Cgil Palermo Caterina Altamore.
“L’8 marzo è una giornata di lotta, non di celebrazione. Scendiamo in strada per affermare con forza i diritti delle donne, per denunciare la precarietà, la violenza e le discriminazioni che ancora colpiscono milioni di donne. I diritti conquistati non sono acquisiti per sempre: difenderli e ampliarli è una responsabilità collettiva”, affermano Caterina Altamore, responsabile del coordinamento donne Cgil Palermo, che coordinerà l’iniziativa, e la segretaria Cgil Palermo Bijou Nzirirane.
Il cammino per i diritti inizierà con la musica e il ritmo della CRIsPEACE Tribal Band, un gruppo tutto al femminile che darà voce alla manifestazione.
“Un richiamo di forza, unità e resistenza collettiva, perché solo insieme possiamo costruire il cambiamento”, aggiungono Altamore e Nzirirane.
A seguire, prenderanno la parola le associazioni, cittadine e cittadini. Si discuterà di temi che riguardano il lavoro, il diritto a un’occupazione dignitosa, alla parità salariale e alla conciliazione tra vita e lavoro. E di violenza di genere.
“Non basta condannare –sottolineano Cgil e Coordinamento Donne – servono misure concrete di prevenzione, protezione e percorsi di autonomia per le donne che denunciano”.
La seconda tappa della camminata dei diritti prevede la sosta a Piazza Mediterraneo, dove si continuerà a parlare di lavoro e pari opportunità, allargando lo sguardo al tema della cittadinanza. Tutti argomenti che rimandano ai referendum su lavoro e cittadinanza sostenuti dalla Cgil, per cui si andrà al voto in primavera
“Basta lavoro povero e precario: servono tutele reali, contratti stabili e sicurezza sul posto di lavoro. Denunciamo il gender pay gap, chiediamo parità salariale e avanzamento di carriera poiché le donne guadagnano meno e fanno più fatica a raggiungere ruoli apicali. Questo è inaccettabile – continuano Caterina Altamore e Bijou Nzirirane – Cittadinanza e inclusione: troppe donne migranti vivono ancora in condizioni di sfruttamento e senza diritti. La cittadinanza non può essere un privilegio, ma un diritto riconosciuto a chi vive, lavora e contribuisce alla crescita di questo Paese”.
Conclude l’iniziativa Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia.
A seguire le parole e la musica di Lucina Lanzara con le “Voci Vicine e cuori battenti”, per dare corpo e suono alla resistenza e alla speranza di una società più giusta.
NON UN PASSO INDIETRO
“La nostra voce deve arrivare ovunque. I referendum che ci attendono sono un’occasione concreta per difendere I diritti fondamentali. Il voto è la nostra rivolta, è la possibilità dire SÌ a un futuro più giusto”.