Istituto geriatrico siciliano, oggi alle 13.30 assemblea dei lavoratori. Fp Cgil: “Dieci minuti per la vestizione e svestizione del personale sanitario, poco personale ai piani: i lavoratori sono oberati e stanchi. No a scelte unilaterali”.
Palermo 28 giugno 2021 – Oggi alle 13,30 assemblea della Fp Cgil Palermo con i lavoratori del’Istituto Geriatrico siciliano “Sereni Orizzonti” di via Messina Marine,431/C. I lavoratori sono in stato di agitazione dal 26 maggio scorso, dopo un tentativo di conciliazione in Prefettura, ma si tratta solo dell’ultima delle proteste da tre anni a questa parte.
Al centro dell’assemblea, la prima di presenza, la decisione “unilaterale” dell’azienda di ridurre a 10 minuti, dai 25 previsti in genere negli accordi, i tempi per la vestizione e svestizione del personale sanitario. Decisione ribadita dall’azienda anche in una riunione del 9 giugno scorso e poi del 22 giugno. La protesta, che covava da mesi, per l’appesantimento dei carichi di lavoro, si è cosi riaccesa.
“I lavoratori – afferma Michele Morello, segretario Fp Cgil Palermo – sono sempre più oberati di lavoro e stanchi. Ci hanno rappresentato una situazione all’interno della struttura sempre più gravosa e con nocumento per degenti e lavoratori, in quanto gli standard potrebbero non essere garantiti per effetto della mancanza di personale, costretto alla scelta unilaterale del ricorso al Fis e con una presenza limitata ai piani”.
Come è accaduto in tante Rsa, durante il periodo della pandemia, oltre al ricorso alla Cig e al Fis, si è verificato un esodo di infermieri e personale parasanitario verso le strutture pubbliche. “Anche alla Sereni Orizzonti il personale si è ridotto perché hanno scelto alla prima possibilità di transitare negli ospedali, pur in presenza di contratti a tempo determinato ma sicuramente migliorativi rispetto al contratto Anaste dei servizi sociosanitari – aggiunge Morello – Alle cliniche, che sono state coinvolte per fronteggiare l’emergenza Covid, la Regione ha previsto il pagamento del cento per cento dei rimborsi, anche in presenza di posti vuoti. Non c’era motivo di ricorrere alla cassa integrazione e anche all’Asp abbiamo denunciato che gli standard, all’interno della struttura, sono calati: ci sono solo uno o due operatori per ogni piano per assistere decine malati con patologie importanti come l’Alzheimer o i grandi obesi. Il personale è stanco e non ce la fa. Il confronto sindacale viene snobbato: l’azienda spesso cambia interlocutori ai tavoli. E ogni volta la discussione riparte da zero. Sembra un alibi per rinviare i problemi. I lavoratori segnalano anche festività non riconosciute in busta paga. Solo per senso di responsabilità i dipendenti della Sereni Orizzonti non sono entrati ancora in sciopero. Il malessere non è solo qui a Palermo ma si registra anche in altre sedi del gruppo”.