Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa: “Garantire più risorse per i servizi pubblici e per la sanità. No all’autonomia differenziata”.
Palermo 13 novembre 2023 – Il 17 si terrà lo sciopero nazionale generale di categoria del pubblico impiego e dei servizi pubblici essenziali di Cgil e Uil “contro una legge di bilancio 2024 iniqua per il lavoro nei servizi pubblici”.
A Palermo a partire dalle 9.30 si svolgerà un presidio sotto la sede dell’Ars, in piazza del Parlamento.
A incrociare le braccia saranno per l’intera giornata tutti i settori delle due sigle sindacali che afferiscono a sanità pubblica e privata, enti locali, funzioni centrali, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, comparto regionali, igiene ambientale e terzo settore.
Durante la manifestazione verrà data la parola ai lavoratori, che racconteranno vissuto e punti di vista dei diversi ambiti e luoghi di lavoro. Chiuderanno i segretari generali di Cgil Sicilia Alfio Mannino e Uil Sicilia Luisella Lionti.
“Saremo sotto l’Assemblea regionale siciliana – dichiarano il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca, il segretario generale Uil Fpl Palermo e Sicilia Totò Sampino, e il segretario generale Uil Pa Palermo e Sicilia Alfonso Farruggia – perché una delle principali motivazioni della protesta è il tema dell’autonomia differenziata, che con forza abbiamo contrastato in questi mesi. E scendiamo in piazza per sensibilizzare la politica siciliana a intervenire nei confronti del governo nazionale sui problemi che affliggono i diversi comparti in Sicilia”.
Le altre richieste principali delle due sigle sindacali: maggiori risorse per i Ccnl pubblici e per la sanità pubblica, per garantire servizi pubblici efficienti.
“Sono necessarie maggiori risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, quanto stanziato dal governo è lontanissimo dal recupero dell’inflazione a due cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d’acquisto del 17 per cento. Di fatto i dipendenti pubblici ci rimettono – aggiungono Cammuca, Sampino e Farruggia – Chiediamo risposte per la stabilizzazione dei precari del settore pubblico, dagli enti locali, alla sanità alle funzioni centrali. Mentre gli enti locali sono già al collasso, questa manovra prevede un taglio a livello nazionale di 600 milioni di euro. Nei nostri comuni ci sono ancora migliaia di lavoratori part time, a rischio ancora una volta è il turn over del personale”.
Dal punto di vista previdenziale, secondo i segretari di Fp Cgil e Uil Fpl e Uil Pa il governo è riuscito nel miracolo di peggiorare la legge Fornero: “Quota 103, che con la finestra di 9 mesi diventa quota 103 e tre quarti, è una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici così come è vergognoso che con il ricalcolo contributivo l’assegno pensionistico venga tagliato fino al 20 per cento”.
Tornando alla sanità, Cgil e Uil denunciano l’insufficienza delle attuali dotazioni organiche nelle strutture sanitarie.
“Il carico di lavoro sul personale sanitario è diventato insostenibile, con turni massacranti e organizzazione non funzionale del lavoro – proseguono Giovanni Cammuca, Totò Sampino e Alfonso Farruggia – A causa delle risorse insufficienti, i tempi di attesa per le prestazioni sono lunghissimi e sono a rischio strutture fondamentali per il territorio, come ad esempio l’ospedale di Petralia”.
“Chiediamo – concludono i segretari generali di Fp Cgil Palermo, Uil Fpl Palermo e Sicilia e Uil Pa Palermo e Sicilia, Giovanni Cammuca, Totò Sampino e Alfonso Farruggia – di invertire la rotta a partire da questa manovra finanziaria. Rivendichiamo la tutela del salario di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli con contratti privati e lo stanziamento di risorse adeguate per fermare l’impoverimento delle pubbliche amministrazioni e la deriva della privatizzazione dei servizi pubblici”.