Glovo, oggi scioperano a Palermo i corrieri dell’azienda spagnola. Tre presidi a partire dalle ore 17. Nidil: “L’azienda non ha dato le risposte che i lavoratori attendono”
Palermo 28 giugno 2021 – I corrieri di Glovo oggi scioperano per l’intera giornata e si asterranno dalle consegne e da tutte le prestazioni lavorative. Tre presidi si terranno in contemporanea a partire dalle ore 17 in Piazza Castelnuovo, alla Stazione Notarbartolo e al Drive del Motel Agip davanti alle sedi di McDonald’s.
La giornata di protesta fa seguito allo stato di agitazione proclamato la settimana scorsa per denunciare la perdita di guadagni di circa il 20 per cento (a partire da quando è stato sottoscritto l’ accordo tra Ugl e Assodelivery), che ha comportato per i rider, a Palermo, compensi tra i più bassi d’Italia. Dall’altro lato, i lavoratori hanno denunciato difficoltà legate all’uso dell’applicazione, per il riconoscimento facciale, procedura da poco introdotta che comporta giornalmente l’identificazione con un selfie.
A seguito della protesta palermitana, anche in altre città italiane i corrieri di Glovo hanno indetto lo stato di agitazione. “Lo sciopero è stato proclamato perché non sono arrivate risposte dall’azienda – dichiara il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – Durante il fine settimana, i problemi denunciati sono proseguiti, a partire dall’abbassamento delle tariffe passando per tutte le problematiche dovuto all’attestazione dell’identità per il riconoscimento facciale. Per i lavoratori è impossibile avere un’assistenza tecnica, perché l’unico confronto con l’azienda che non ha una sede fisica è una bot chat”.
“Intendiamo mandare un segnale chiaro – aggiunge Gattuso – affinché Glovo si occupi realmente delle problematiche quotidiane che i lavoratori affrontano lavorando per tante ore tra i pericoli della strada, il caldo torrido e i rischi legati alla pandemia. Non escludiamo che lo sciopero possa continuare oltre la giornata di oggi e che la mobilitazioni prosegua fino a quando non verranno date risposte complessive. E per segnare un netto miglioramento di condizioni di lavoro che sono diventate ormai inaccettabili”.