Palermo 26 luglio 2023 – “Da settimane chiediamo all’azienda di attivare gli ammortizzatori sociali per evitare a tutti gli operai del cantiere e dell’ indotto di lavorare in queste giornate di caldo con temperature insostenibili. E per questo non abbiamo firmato un accordo che scarica sulle spalle dei lavoratori tutto il peso di una situazione oggettiva di cui non hanno responsabilità”.
A dichiararlo sono il segretario generale Fiom
Cgil Palermo Francesco Foti, il segretario provinciale Fiom Marco Biondo e le Rsu Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella, che contestano il modo in cui è stata gestita l’emergenza caldo allo stabilimento Fincantieri di Palermo ed esprime dissenso nei confronti dell’accordo, che ieri la Fiom non ha siglato.
Per gli operai, ai quali è stato chiesto di lasciare lo stabilimento nei due giorni di caldo estremo, il 24 pomeriggio e ieri per l’intera giornata, è stato previsto l’utilizzo di giorni di recupero o di ferie entro il 31 dicembre.
“Avevamo chiesto di attivare gli strumenti adatti, come la cassa integrazione, perché era chiaro da tempo che in queste condizioni i lavoratori non avrebbero potuto operare – aggiungono Francesco Foti, Marco Biondo, Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella – A metà luglio le Rls avevano anche inviato una nota formale alla direzione di stabilimento per chiedere di affrontare l’emergenza in arrivo, ampiamente prevista, segnalando i rischi per la salute dei lavoratori. Inoltre, da anni chiediamo a Fincantieri di prevedere investimenti per le aree dove si lavora, con condizionatori e impianti di aereazione, oltre al cambio dei turni di lavoro nelle giornate da bollino rosso”.
Ieri si è svolta la riunione con le Rsu di stabilimento per sottoscrivere l’accordo. E la Fiom ha detto no: “Non condividiamo che siano i lavoratori a recuperare con ferie e permessi le giornate. Non è giusto che siano i lavoratori a pagare da soli tutto il peso del cambiamento climatico”.