FILLEA: UN NUOVO PIANO ORGANIZZATIVO PER IL COIME
Inviata richiesta di incontro al sindaco
FILLEA CGIL PALERMO COMUNICATO STAMPA FILLEA FILCA E FENEAL CHIEDONO AL COMUNE UN CONFRONTO SUGLI EDILI DEL COIME: “SERVE UN PIANO DI RIORGANIZZAZIONE PER UN LORO MIGLIORE UTILIZZO”. IERI ASSEMBLEA ALLA CGIL. TRA LE RICHIESTE DEI LAVORATORI, IL RICONOSCIMENTO DEI MINIMI COTRATTUALI A PARTIRE DAL MESE DI LUGLIO Palermo 23 luglio 2015 – I sindacati degli edili chiedono al Comune di aprire un confronto sul Coime, con un piano di organizzazione nuovo che possa migliorare l’utilizzo dei 980 edili dipendenti del Comune di Palermo, che attualmente si occupano delle manutenzione edili e stradali. La richiesta di un incontro col sindaco Leoluca Orlando è partita dai segreteri provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, Francesco Piastra, Antonio Cirivello e Angelo Gallo, che hanno redatto una piattaforma da consegnare al Comune di Palermo con le richieste per ottimizzare il ruolo del Coime e affrontare anche questioni contrattuali aperte che riguardano adeguamenti economici, reperibilità, orario di lavoro, qualifiche, condizioni di sicurezza. “Riteniamo utile un confronto sulla valorizzazione del Coime perché crediamo che questi lavoratori possano far fronte anche a esigenze importanti come la manutenzione ordinaria di scuole e degli edifici comunali”, dichiarano il segretario della Fillea Cgil di Palermo Francesco Piastra e il componente della Fillea Franco Macaluso, che hanno organizzato ieri un’assemblea con gli edili del coordinamento interventi Coime alla Camera del Lavoro. Per l’unità di progetto Coime, Fillea, Filca e Feneal chiedono si proceda al più presto a una riorganizzazione del comparto anche attraverso percorsi di formazione professionalizzante “per rendere la struttura più adeguata alle esigenze lavorative”, considerato che il Coime è a esaurimento e molti lavoratori non espletano più le mansioni che avevano all’atto delle assunzioni. Il punto sull’utilizzo degli edili del Coime servirà anche ad affrontare il problema dell’adeguamento della loro paga contrattuale, rimasta inalterata dal 2011. In un’assemblea che si è svolta alla Cgil, dal punto di vista contrattuale dagli operai edili è emersa la rivendicazione di aver applicato per intero il contratto nazionale degli edili. “Una sentenza della Corte costituzionale di giugno 2015 ha ritenuto illegittimo il blocco del contratto nel pubblico impiego, stabilito dalla legge Brunetta, che ha congelato gli stipendi dal 2010 – aggiungono Piastra e Macaluso – A maggiore ragione questo deve valere per gli edili del Coime, che chiedono di aver riconosciuti i minimi contrattuali in busta paga fin da luglio, ferme restando in ogni caso eventuali azioni individuali intraprese dai lavoratori per i pregressi aumenti retributivi previsti dal contratto nazionale di Edilizia e industria”. La richiesta è quella di applicare per intero nella busta paga gli aumenti del contratto nazionale collettivo Edili e Industria, a oggi non considerati, e relativo Ccpl della provincia di Palermo. Per i lavoratori si tratta di avere riconosciuti aumenti mensili che vanno dai 25 euro dell’operaio generico del primo livello, ai 29 euro e cinquanta dell’operaio qualificato a un massimo di 32 euro e cinquanta dell’operaio specializzato del terzo livello. “I lavoratori sono disponibili ad aprire un confronto col Comune e parlare sia di organizzazione del lavoro e del loro utilizzo che di reperibilità, buoni pasto e aumenti”, aggiungono Piastra e Macaluso. Per la reperibilità occorre stabilire un nuovo importo orario e individuare le modalità di scelta delle maestranze da porre in reperibilità. Tra le richieste dei sindacati c’è quella di rivedere le posizioni di livello di tutti i lavoratori, ponendo attenzione particolare a coloro che dal giorno di assunzione non sono mai stati presi in considerazione per il passaggio ai livelli superiori, anche attraverso corsi di formazione. I sindacati degli edili chiedono inoltre massima attenzione sulle condizioni igieniche e di sicurezza de cantieri. Relativamente all’orario di lavoro del personale impegnato in compiti di istituto, si chiede di armonizzare l’orario di lavoro e le relative indennità previste con il servizio da espletare. Il confronto dovrà essere attivato anche su vestiario di lavoro, importo buoni pasto e modalità di fruizione dell’abbonamento Amat.