Palermo 15 gennaio 2025 – “Dopo tante battaglie, l’amministrazione conferma che sta trovando delle soluzioni per riqualificare tutto il personale educatore, richiesta che la Fp Cgil, in solitudine, porta avanti da tempo”.
Una battaglia “storica”, come documentano i sit-in svolti in questo anno e mezzo, un obiettivo che la Fp Cgil Palermo senza tregua ha posto al centro delle sue rivendicazioni.
La vertenza che sta per concludersi riguarda la riqualificazione professionale degli educatori e degli insegnanti, in tutto 195 lavoratori e lavoratrici, che si occupano dei servizi educativi per la prima infanzia del Comune. Una riqualificazione prevista dal contratto, con delle risorse finora mai utilizzate allo scopo, che riconosce la professionalità acquisita nei servizi educativi 0-6 anni.
Una questione rimasta aperta quando, nel novembre scorso, il Comune recepì la richiesta della Fp Cgil Palermo di aumentare la risorse per le progressioni verticali in deroga, spalmandole su tutti i dipendenti. Ma tralasciò la riqualificazione di questo personale.
“Da anni ci battiamo per la dignità lavorativa di un personale che dopo 36 anni di servizio aspetta ancora la riqualificazione prevista dal contratto per il proprio profilo. La scelta dell’amministrazione, qualora fosse confermata – dichiara Saverio Cipriano, responsabile enti locali per la Fp Cgil Palermo – dimostra che avevamo ragione a insistere per investire le risorse in questa direzione, per restituire dignità a un personale che si è sentito a lungo umiliato, dimenticato. Diverse erano le strade da poter seguire, tante volte abbiamo prospettato all’amministrazione le possibilità aperte, tra le quali la norma del contratto 2019-2021 che prevede l’utilizzo della percentuale dello 0,55 per cento del monte salari 2018 o l’uso delle risorse destinate alle assunzioni”.
“Adesso aspettiamo di essere convocati dall’amministrazione comunale – prosegue Cipriano – Quando la vertenza si concluderà, potremo finalmente dire che questa categoria bistrattata, sulla quale si è concentrato il nostro impegno, attraverso il contratto 2019-2021 ha avuto il riconoscimento previsto col passaggio alla categoria D. Noi siamo sempre stati convinti che la riqualificazione fosse un diritto acquisito dei lavoratori attraverso il contratto, con le risorse esistenti. Un obiettivo portato avanti da soli, contro chi diceva che non si poteva fare. Siamo oggi contenti se l’amministrazione ha finalmente trovato il modo per riconoscere questo diritto ai lavoratori”.
“La nostra rivendicazione non è altro il riconoscimento del lavoro che il personale educatore e gli insegnanti hanno fatto nel corso di 30-35 anni e proprio il contratto prevede la riqualificazione – spiega Antonella Minasola, rappresentante educatori e insegnanti della Fp Cgil Palermo – E’ un diritto maturato già nell’aprile del 2023 e ha una data di scadenza: il 31 dicembre 2025. Era necessario fare la battaglia: siamo scesi in piazza con striscioni e cartelli, abbiamo fatto sit-in, incontrato il sindaco, l’assessore al Personale e quello all’Istruzione. E’ un riconoscimento dovuto a questo personale.
“Tutti dicono che questa riqualificazione ci sarà. Noi comunque non ci fermeremo – aggiunge Minasola – Siamo disposti ad accettare qualsiasi tipo di risorsa economica. Poco importa se sia lo 0,55 per cento previsto dal contratto o altro genere di risorsa. Il Comune di Monreale sta riqualificando le educatrici, già dal primo gennaio. Come mai Monreale sì e Palermo, che ha 30 nidi e 10 scuole per l’infanzia, no e rischia di perdere il treno?”.