Palermo 9 dicembre 2024 – La Cgil Palermo e Federconsumatori chiedono ad Amap e al Comune un indennizzo ai cittadini di Corleone che dal 15 al 22 novembre hanno dovuto approvvigionarsi di acqua minerale per far fronte alla mancanza di acqua potabile.
Al centro del disservizio, più di 3mila cittadini, le cui utenze idriche sono alimentate dal serbatoio S. Giuliano, che per più di una settimana sono stati privati del loro diritto ad avere acqua potabile, come prevede il contratto di fornitura per cui pagano “esose bollette”, a causa dell’inquinamento da “escherichia coli”.
Né l’Amap né il Comune in quei giorni hanno fornito un servizio alternativo di acqua potabile come previsto, per le rispettive competenze, dal contratto di servizio. Ma si sono limitati a comunicare la non potabilità dell’acqua” e a consigliare solamente l’utilizzo di acqua minerale.
In tanti, in quei giorni, costretti a sobbarcarsi costosi rifornimento di acqua potabile, si sono rivolti alla Cgil e a Federconsumatori: l’indennizzo che si chiede dovrebbe risarcire gli utenti-consumatori del danno arrecato per la ”colpevole inadempienza”, anche con uno sconto in bolletta compensativo per il mese in questione.
“Quando si verificano emergenze, come l’acqua inquinata, il gestore Amap e il responsabile della salute pubblica, il sindaco di Corleone, non possono pensare che basta avvisare i cittadini della non potabilità e lavarsi le mani in modo pilatesco – dichiarano Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro “Placido Rizzotto” di Corleone e Dino Paternostro, segretario lega di distretto Spi Cgil di Corleone – È loro dovere garantire ai cittadini il diritto all’acqua potabile, evitando così di creare disagi, ansie e incremento dei costi per l’acqua”.
Tante sarebbero state le soluzioni possibili alla portata del Comune, con la Protezione civile e coordinandosi con il fornitore Amap.
“Avrebbero potuto distribuire l’acqua potabile con autobotti o in bottiglia, come è stato fatto in altri comuni in circostanze simili – aggiungono Pollichino e Paternostro – I cittadini consumatori non possono essere lasciati soli nelle emergenze, la qualità e la potabilità dell’acqua è motivo di salute pubblica e il diritto alla salute è inalienabile. A pagare le spese delle inadempienze del comune di Corleone e del fornitore Amap sono stati in particolare i soggetti più poveri o le famiglie numerose, oltre al servizio sanitario, per i casi di malattia a causa dell’acqua inquinata”.
“La richiesta del risarcimento economico serve per compensare l’aumento delle spese e come monito affinché, per il futuro, i cittadini consumatori non vengano più lasciati soli, per una intera settimana, nella gestione di una emergenza collettiva e sociale – afferma Pino Lo Bello, presidente Federconsumatori Palermo – La Federconsumatori è vicina agli utenti di Corleone che hanno subito un danno economico e psicologico. Invitiamo tutti coloro che hanno bisogno di tutele, per ogni ingiustizia, inadempienza o casi di truffe, a rivolgersi ai nostri sportelli o presso la sede della Camera del lavoro di Corleone, dove troverete i nostri volontari ad assistervi”.
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