Corleone, la Cgil alla consegna dei lavori per la Sp 4. Ridulfo: “Garantire strade sicure per creare le condizioni per il rilancio e lo svikluppo di queste aree”.
Palermo 9 giugno 2021 – “Un’occasione che segna un momento di svolta per tutta quest’area del corleonese. Credo che lo sforzo collettivo, che ci richiedono gli abitanti e i tanti lavoratori del corleonese, che ogni giorno fanno la spola tra i paesi di questa zona e la città, non sia solo quello di una strada da mettere in sicurezza ma garantire strade secondarie sicure sempre, per chi viaggia, e creare le condizioni per un rilancio e uno sviluppo di una delle aree agricole interne più importanti della Sicilia”.
Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo stamani alla consegna dei lavori, alla presenza delle istituzioni, della strada provinciale 4 “Portella di Poira”, tra San Cipirello e Corleone. Un’opera il cui importo complessivo ammonta a €. 4.800.000,00. I cantieri verranno allestiti entro le prossime due settimane. Opera alla quale seguirà quella relativa al primo lotto della Sp 2 di Fellamonica, tra San Cipirello e Partinico (per 500 mila euro) e di un tratto della Sp e 82 di Giardo per Prizzi (300 mila euro).
Un’iniziativa, quella odierna, che fa seguito alla mobilitazione del 18 maggio scorso a Pizzo Pietralunga, organizzata da Fillea, Flai, e Cgil, per chiedere strade secondarie sicure e in particolare per sollecitare l’ammodernamento complessivo delle due arterie Sp 4 e Sp 2, al momento costituite da 38 km tutti buche e dossi, che rendono difficile la viabilità nella zona e sono da ostacolo allo sviluppo agroindustriale della zona.
“E’ stata solo l’ultima di una serie di iniziative organizzate dalla Cgil e dalle sue categorie, assieme alle lavoratrici e ai lavoratori. Il nostro livello di partecipazione e di interesse sul tema della viabilità secondaria non si abbassa – aggiunge Ridulfo – Continueremo a mantenere alta l’attenzione per un rapporto costruttivo e sinergico con le amministrazioni e i sindaci della zona, per vigilare che i lavori si facciano in tempi brevi. La ripartenza anche qui diventi occasione di sviluppo, un cambiamento necessario per consentire non solo ai lavoratori ma ai cittadini di oggi e di domani a non andare via da questa terra. Il dissesto del territorio non può continuare a essere un freno allo sviluppo. La vocazione agricola di questi luoghi interni devono diventare il punto di partenza di uno sviluppo che dà ai giovani la possibilità di trovare nei prodotti della terra la grande fabbrica del lavoro che non li farà andare via dalla Sicilia”.