Palermo 7 febbraio 2024 – Hanno protestato davanti alla sede dell’Inps per chiedere all’istituto di previdenza sociale sostegno nel riconoscimento agli edili del Coime di un trattamento pensionistico “equo e corrispondente alle retribuzioni dei lavoratori”.
All’assemblea sindacale che si è svolta stamattina davanti alla sede dell’Inps di via Laurana hanno preso la parola il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, il segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese e per la Uil tirrenica Messina Palermo il segretario Salvatore Puleo. E i lavoratori hanno esternato la loro rabbia.
“Chiediamo i contributi versati che ci spettano, siamo stati considerati sempre lavoratori di serie b, il Comune ci ha assunti nel 1986 e ci ha fatto fare tutti i mestieri più umili. Per anni abbiamo levato le sporcizie della città, ora ci trattano così”, hanno detto gli edili del Coime, che si sono ritrovati con una decurtazione nella pensione di 150 ma anche di 200 euro per colpa, dicono i sindacati, di una “interpretazione sbagliata da parte del Comune”.
Una delegazione è stata ricevuta dal direttore provinciale Inps Carmelo Sciuto. “L’Inps ha riconosciuto che c’è una discrasia tra la retribuzione e il trattamento pensionistico, che va chiarita da parte della sede centrale di Roma dell’istituto di previdenza sociale – riferiscono Ceraulo, Danese e Puleo – Su suggerimento della direzione, invieremo intanto una nota a chiarimento al comitato provinciale Inps, perché possa avere contezza di quanto si sta perpetrando a danno dei lavoratori edili. In pratica, dall’incontro avuto oggi è emersa la constatazione di una errata interpretazione degli elementi della retribuzione fissi e continuativi”.
Due gli elementi sotto osservazione: l’indennità territoriale di settore (Its) e l’elemento economico territoriale (Eet), voci che dal 2011 si sono unite, diventando parti fisse e continuative della retribuzione, mentre prima non lo erano.
“Il Comune – aggiungono i segretari di Fillea, Filca e Feneal – da 11 anni non attribuisce al calcolo pensionistico questa voce retributiva relativa agli operai edili. Per gli impiegati il trattamento non riconosciuto è il premio di produzione, che dal punto di vista della retribuzione incide per 300 euro mensili e che non viene calcolato per fini pensionistici dal 2011”.
I sindacati degli edili continueranno la loro vertenza, che li ha visti il 22 novembre scorso manifestare davanti al palazzo di Giustizia, culminata con la presentazione di un esposto in Procura sugli adeguamenti contrattuali non riconosciuti agli operai, che hanno provocato disallineamenti che hanno influito sui trattamenti pensionistici.
“Nei prossimi giorni chiederemo di interloquire con la ragioneria generale del Comune. Come sigle sindacali –aggiungono Fillea, Filca, Feneal – siamo disposti anche a portare con noi gli edili a Roma alla sede centrale dell’Inps, perché si possa finalmente inviare al Comune un messaggio chiaro su come operare correttamente il calcolo del pensionistico, perché in questo momento il Comune sta procedendo in maniera errata”.