Palermo 29 novembre 2024 “La manovra contiene tagli alla spesa sociale, al welfare, alla sanità, alla scuola, all’ istruzione e all’università, ai trasporti, tagli programmati per 7 anni, col patto di stabilità, una vera e propria carestia programmata – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Si programma la riduzione dei poteri di acquisto di stipendi e pensioni, pensiamo al rinnovo del contratto del pubblico impiego delle funzioni centrali, rinnovato con solo il 6% delle risorse a fronte del 17% di inflazione”.
“Quindi il governo – aggiunge Ridulfo – è contro le lavoratrici e i lavoratori. Non solo programma tagli ma aumenta naturalmente le spese, come quelle militari: 7,4 miliardi di euro nel prossimo triennio, da qui al 2039, 35 miliardi. Quindi si abbassa il costo del lavoro per consentire alle imprese di competere sui mercati. Di fatto, si fa profitto sulle spalle delle persone, che per lavorare oggi sono più povere. Negli ultimi due anni, da quando c’è il governo Meloni, il potere d’acquisto di stipendi e pensioni è diminuito del 15 per cento. Da un lato diminuiscono la possibilità di fare spesa, quindi anche spese alimentari e di beni energetici, e dall’altra parte si programmano spese inutili come quelle militari che vanno incontro ad uno scenario di guerra, in cui l’Italia invece di fare una parte positiva dal punto di vista della diplomazia sta dentro questi meccanismi”.
“Non si interviene su quello che per noi è utile, il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, non si interviene sulle pensioni – prosegue Ridulfo – E’ chiaro che questa politica di ingiustizia sociale noi la contrastiamo, con lo sciopero generale che facciamo con la Uil, e anche attraverso il ricorso all’istituto di democrazia diretta del referendum in primavera, con la possibilità di chiamare gli italiani a esprimersi contro leggi che hanno creato precarietà e povertà”.
“Lo sciopero è un’arma che i lavoratori possono utilizzare, naturalmente un’arma che pagano, non viene retribuita la giornata di sciopero. E’ un modo per di dire al governo, alla maggioranza e al Parlamento: fermatevi. Abbiamo la necessità – sottolinea Ridulfo – di condividere anche le difficoltà, che non possono essere scaricate sui più fragili e i più deboli. Perché in questi anni gli unici che si sono arricchite, sono state le imprese: le banche hanno fatto 50 miliardi di profitti, le assicurazioni 12 miliardi, le prime duecento grandi imprese in questo paese hanno avuto miliardi di utili, di cui l’80 per cento è stato restituito agli azionisti. Anche quando si fanno utili, non vanno distribuiti ai lavoratori ma vanno ad arricchire società, che operano all’estero. Quando invece abbiamo bisogno che quelle risorse possano essere redistribuite come ricchezza anche a chi l’ha prodotta”.
“Il governo ha una possibilità: ragionare con il sindacato, che è un soggetto costituzionalmente ancora vivo. Con la Uil – conclude il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo – rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori, dei dipendenti e dei pensionati in Italia. Il fatto che il governo non scelga questa strada, e non ascolti chi rappresenta i lavoratori e le lavoratrici, purtroppo porterà il governo a sbattere e anche gli italiani”.