Cgil, Fiom e Fp in delegazione all’azienda dell’operaio morto sul lavoro. “Dolore e rabbia per l’ennesima tragedia. Chiediamo al sindaco un monitoraggio con le società partecipate per la sicurezza nella catena degli appalti”.
Palermo 3 maggio 2023 – “Esprimiamo dolore e rabbia per l’ennesimo incidente sul lavoro, siamo vicini alla famiglia e ai colleghi di lavoro e vogliamo capire cosa sia accaduto. Intanto chiediamo al sindaco di convocare un tavolo con le società partecipate del Comune per un monitoraggio della catena degli appalti e per verificare le condizioni di regolarità all’interno delle aziende sotto il profilo delle norme contrattuali, previdenziale e della sicurezza”, dichiarano la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino, il segretario generale Fiom Palermo Francesco Foti e il segretario Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso.
E’ la richiesta che Cgil Palermo, Fiom Cgil e Fp Cgil fanno all’amministrazione comunale in reazione all’incidente mortale che si è verificato oggi a Palermo presso il deposito degli autocompattatori di una ditta privata, l’azienda Seven, che si occupa di manutenzione dei mezzi di trasporto delle aziende municipalizzate di igiene ambientale. A perdere la vita un operaio marocchino di 47 anni, Mohamed Boujdouni, caduto in un autocompattatore.
I segretari di Cgil, Fp Cgil e Fiom si sono recati in delegazione questo pomeriggio sul luogo dell’incidente mortale, in via Ingham.
“Siamo stati dietro ai cancelli dell’azienda, per assumere qualche elemento in più, per capire la dinamica dell’incidente che ha causato la morte dell’operaio. La verifica sul rispetto delle condizioni di sicurezza potrà arrivare solo dalle indagini e dai rilievi in corso – aggiungono Laura Di Martino, Francesco Foti e Andrea Gattuso – Abbiamo appreso che si è trattato di una morte atroce, cruenta, che allunga la lista degli incidenti mortali e che ci spinge a chiedere interventi urgenti per garantire la sicurezza sul lavoro. Dall’esterno abbiamo solo visto una fabbrica fantasma, che non presenta nemmeno un’insegna identificativa. E non abbiamo nessun iscritto tra i lavoratori”.
“Diciamo basta morti sul lavoro e chiediamo azioni concrete – proseguono Di Martino, Foti e Gattuso – Bisogna diffondere la cultura della sicurezza e della prevenzione, la formazione costante e colmare con le assunzioni i vuoti in organico all’ispettorato del lavoro e nei servizi di medicina del lavoro. Bisogna sanzionare chi non rispetta leggi e contratti, intensificare i controlli e il coordinamento tra gli enti preposti: Ispettorato del lavoro, Asp, Inail, Inps e parti sociali. Va inoltre garantito il pieno esercizio delle funzioni agli Rls e agli Rlst. Anche per tutte queste ragioni il 20 maggio saremo a Napoli a manifestare, perché non si può continuare ad ammalarsi o morire sul lavoro”.