Palermo 16 aprile 2025 – Hanno manifestato oggi in via Principe di Belmonte i dipendenti della sede palermitana di Capgemini Italia, azienda che si occupa di consulenza informatica per le aziende. Il sit-in è stato indetto dalla Filcams Cgil Palermo per lo sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.L’adesione a Palermo è statasuperiore al 65 per cento.
La decisione dello sciopero è stata presa alle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono svolte il 14 aprile e che hanno rigetto la proposta dell’azienda di ridurre lo smart working a 8 giorni al mese, “perché non risponde alle esigenze concrete dei lavoratori”.
Una proposta che ha ribaltato l’accordo esistente, prevedendo un elevato numero di rientri, con l’esclusione degli unbilled (addetti in attesa di ricollocazione) dallo smart, concentrandosi su trattamenti di “miglior favore” per alcune categorie più fragili e solo per alcuni lavoratori, come i residenti in province diverse e solo per un periodo limitato. Le assemblee hanno valutato la proposta insufficiente e distante dalle reali esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
“I lavoratori chiedono rispetto – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e la segretaria Filcams Alessia Gatto – L’azienda sta chiedendo ai lavoratori di spostarsi per raggiungere i clienti nelle loro sedi anche per diversi giorni di fila. In più, a Palermo ci sono problemi legati al fatto che la sede ha solo 25 postazioni e non è nelle condizioni di potere ospitare i 120 lavoratori”.
La protesta è stata fatta anche a sostegno della trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici: una vertenza che le federazioni nazionali del terziario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sostengono con un documento unitario, che afferma la centralità del rinnovo contrattuale indispensabile a raggiungere “l’obiettivo comune di una industria forte, sorretta da una salda base occupazionale, per la quale il rinnovo del contratto è strumento imprescindibile”.