Palermo 4 maggio 2022 – La Cgil Palermo e la Fiom Palermo tornano a scrivere agli assessori alla Sanità e al Lavoro, Ruggero Razza e Antonio Scavone, sulla questione che riguarda il nuovo bando della Regione sui servizi integrati per la gestione e manutenzione delle apparecchiature elettromedicali per le aziende sanitarie e ospedaliere regionali.
Un bando che non contiene la clausola sociale, per il riassorbimento a salvaguardia dei lavoratori del precedente appalto. A Palermo i lotti dell’appalto sono quelli che riguardano tre aziende: Asp, Arnas Civico e Policlinico “Paolo Giaccone”.
Sulla vicenda già a marzo Cgil e Fiom erano intervenute con una dura presa di posizione, chiedendo un incontro agli assessori Razza e Schiavone e, il 21 marzo scorso, avevano chiesto un’audizione in IV commissione Sanità all’Ars.
“Non abbiamo ricevuto nessun riscontro alle nostre richieste. Ma c’è di più. Il 20 aprile, la centrale unica di committenza regionale (Cuc) ha formulato una nota di risposta alle richieste di chiarimento sul bando di gara avanzate dalle aziende, in merito alle questioni da noi sollevate – dichiarano i segretari generale di Cgil Palermo e Fiom Palermo Mario Ridulfo e Francesco Foti e il coordinatore Rsu Fiom di Polygon Marco Geraci – Una nota che non chiarisce, perché non consente di comprendere se la gara in questione sia governata o meno dalla clausola sociale. Motivo per cui torniamo a chiedere l’incontro con l’assessore Razza e Scavone e l’audizione in commissione sanità”.
L’omissione della clausola sociale, che avrebbe obbligato l’impresa neo appaltatrice ad assumere i lavoratori dell’impresa uscente, già applicati nel precedente appalto, è stata duramente contestata dal sindacato, che ha ritenuto “offensivo” l’atteggiamento di indifferenza delle istituzioni regionali nei confronti dei lavoratori.
“E’ una decisione che non compendiamo, l’assessore alla Sanità Razza dovrebbe trarre le conseguenze di questa e di tante altre scelte fatte – proseguono Ridulfo, Foti e geraci – La clausola va inserita non solo in ossequio di quanto disposto dall’articolo 50 del codice degli appalti pubblici e dal nuovo contratto di lavoro di Metalmeccanici-Industria del febbraio 2021. Ma, in ogni caso, per ragioni di opportunità, nell’interesse dei lavoratori e degli enti beneficiari dei servizi appaltanti, per giovarsi della professionalità e dell’esperienza di lavoratori che da anni operano con efficienza in tali servizi”.