Palermo 30 ottobre 2024 – Aperto lo stato di agitazione alla Gesap. Una decisione presa al culmine di un’assemblea molto partecipata del personale, che ha posto domande precise sulle prospettive di sviluppo e sulle modalità di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino.
“Le lavoratrici e i lavoratori di Gesap hanno chiesto chiarezza sul loro futuro e su quello della società, sulle prospettive di sviluppo dell’azienda, sul Piano industriale, sulle possibilità di crescita occupazionali e sulle aspettative professionali e di carriera”, dichiarano Fabio Lo Monaco Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Katia Di Cristina Uil Trasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A.
I sindacati, fortemente preoccupati, denunciano il mancato coinvolgimento dei lavoratori sulle scelte che riguardano l’aeroporto e, riferendosi al ventilato processo di privatizzazione, temono che la società, strategica non solo per l’aeroporto e l’indotto ma per il territorio, si trasformi in ”un terreno di caccia” della politica.
E’ per questo che lavoratrici e lavoratori, riuniti in assemblea, hanno dato mandato ai sindacati di indire iniziative di mobilitazione e protesta, per rappresentare in ogni sede utile le ragioni di un profondo malumore.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasprti e Ufl Trasporto Aereo hanno pertanto già notificato in azienda e alle autorità lo stato di agitazione e l’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione, riservandosi di valutare l’ipotesi di avviare una procedura di condotta antisindacale (ai sensi dell’art. 28 della Legge n. 300/70).
“Crediamo sia profondamente sbagliato non coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori su scelte cruciali che riguardano il futuro della società di gestione dello scalo, ivi compresi i possibili processi di privatizzazione – continuano Lo Monaco, Dei Bardi, Di Cristina e De Cosimo – Stigmatizziamo l’inerzia o piuttosto gli interessi di bottega della politica, che rischiano di trasformare la Gesap in un terreno di caccia in e di determinare un processo di involuzione produttivo aziendale e di forte perdita di competitività, nel feroce contesto di concorrenza proprio del trasporto aereo nazionale ed internazionale”.
Dopo la sottoscrizione di diversi accordi fra cui il contratto d’espansione, il contratto integrativo aziendale, l’accordo sul Premio di risultato, i sindacati pensavano si potesse finalmente avviare un percorso diverso. “Credevamo – proseguono Fabio Lo Monaco Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Katia Di Cristina Uil Trasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A. – nell’avvio di un processo positivo, in cui poter dirimere le problematiche irrisolte da anni, come il corretto inquadramento giuridico ed economico del personale, una gestione trasparente, la riqualificazione professionale dei lavoratori, che invece non ha mai visto la luce a causa, dei reiterati stop da parte del cda di Gesap”.
Un malcontento generale, che ha portato alla decisione di mettere in campo tutte le azioni necessarie in viste dello sciopero. “Vogliamo far valere le ragioni dei lavoratori di Gesap – chiosano i segretari- e reputiamo inaccettabile che il consiglio di amministrazione di Gesap venga messo sotto scacco, da quasi un anno, per scelte a nostro avviso incomprensibili, che non rispondono all’interesse collettivo ma a interessi particolari”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl T.A. auspicano pertanto “che si metta fine al balletto su dimissioni e candidature e che possa essere messo in campo un virtuoso processo di sviluppo e crescita industriale per Gesap”.
“Le lavoratrici e i lavoratori di Gesap hanno chiesto chiarezza sul loro futuro e su quello della società, sulle prospettive di sviluppo dell’azienda, sul Piano industriale, sulle possibilità di crescita occupazionali e sulle aspettative professionali e di carriera”, dichiarano Fabio Lo Monaco Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Katia Di Cristina Uil Trasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A.
I sindacati, fortemente preoccupati, denunciano il mancato coinvolgimento dei lavoratori sulle scelte che riguardano l’aeroporto e, riferendosi al ventilato processo di privatizzazione, temono che la società, strategica non solo per l’aeroporto e l’indotto ma per il territorio, si trasformi in ”un terreno di caccia” della politica.
E’ per questo che lavoratrici e lavoratori, riuniti in assemblea, hanno dato mandato ai sindacati di indire iniziative di mobilitazione e protesta, per rappresentare in ogni sede utile le ragioni di un profondo malumore.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasprti e Ufl Trasporto Aereo hanno pertanto già notificato in azienda e alle autorità lo stato di agitazione e l’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione, riservandosi di valutare l’ipotesi di avviare una procedura di condotta antisindacale (ai sensi dell’art. 28 della Legge n. 300/70).
“Crediamo sia profondamente sbagliato non coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori su scelte cruciali che riguardano il futuro della società di gestione dello scalo, ivi compresi i possibili processi di privatizzazione – continuano Lo Monaco, Dei Bardi, Di Cristina e De Cosimo – Stigmatizziamo l’inerzia o piuttosto gli interessi di bottega della politica, che rischiano di trasformare la Gesap in un terreno di caccia in e di determinare un processo di involuzione produttivo aziendale e di forte perdita di competitività, nel feroce contesto di concorrenza proprio del trasporto aereo nazionale ed internazionale”.
Dopo la sottoscrizione di diversi accordi fra cui il contratto d’espansione, il contratto integrativo aziendale, l’accordo sul Premio di risultato, i sindacati pensavano si potesse finalmente avviare un percorso diverso. “Credevamo – proseguono Fabio Lo Monaco Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Katia Di Cristina Uil Trasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A. – nell’avvio di un processo positivo, in cui poter dirimere le problematiche irrisolte da anni, come il corretto inquadramento giuridico ed economico del personale, una gestione trasparente, la riqualificazione professionale dei lavoratori, che invece non ha mai visto la luce a causa, dei reiterati stop da parte del cda di Gesap”.
Un malcontento generale, che ha portato alla decisione di mettere in campo tutte le azioni necessarie in viste dello sciopero. “Vogliamo far valere le ragioni dei lavoratori di Gesap – chiosano i segretari- e reputiamo inaccettabile che il consiglio di amministrazione di Gesap venga messo sotto scacco, da quasi un anno, per scelte a nostro avviso incomprensibili, che non rispondono all’interesse collettivo ma a interessi particolari”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl T.A. auspicano pertanto “che si metta fine al balletto su dimissioni e candidature e che possa essere messo in campo un virtuoso processo di sviluppo e crescita industriale per Gesap”.