Palermo 1 agosto 2024 – Sospeso da oggi il servizio di sicurezza all’aeroporto di Boccadifalco “Francesco e Giuseppe Notarbartolo” di Palermo, fino a ieri garantito dalla Metroservice Spa.
A restare sospesi, senza lavoro, i quattro addetti, che finora hanno svolto a tempo pieno, h24, il servizio di sicurezza non armato.
I lavoratori non sono stati licenziati, l’azienda ha deciso di trasferirli: tre di loro andranno Torino ed uno a Roma.
A sospendere il servizio, la società affidataria, per il mancato pagamento da febbraio scorso delle fatture da parte di Enac, l’ente appaltante. La Metroservice non ha potuto più procedere al pagamento delle mensilità, se non con notevole ritardo – ieri sono state pagate le retribuzioni di maggio – e ha deciso di mollare.
La Filcams Cgil Palermo chiede la tutela dei livelli occupazionali e salariali delle maestranze coinvolte. “L’appalto era arrivato a un punto di non sostenibilità economica, i lavoratori sono ancora in attesa dello stipendio di giugno – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Manlio Mandalari, responsabile del settore – Un appalto scaduto, in proroga da svariati mesi: si era in attesa di una nuova gara. Abbiamo scritto sia alla società affidataria del servizio che a Enac per chiedere chiarimenti sull’effettivo mancato pagamento delle fatture, ma non abbiamo ottenuto riscontri ufficiali. Temiamo per la continuità occupazionale dei lavoratori, che si sono scontrati stamattina con lo stop improvviso del servizio, nel silenzio di Enac, di cui non abbiamo alcuna notizia”.
Nella più totale assenza di riscontri, la Filcams Cgil Palermo ha sollecitato un incontro all’Ente nazionale per l’aviazione civile e una convocazione delle parti presso l’Ufficio provinciale del Lavoro, per ricercare percorsi e trovare soluzioni condivise a tutela e garanzia dei livelli occupazionali e salariali, come previsto dalla clausola di salvaguardia sociale della normativa dei contratti pubblici.
“Non solo la rinuncia alle ferie da parte degli addetti, qui si parla di diritto al lavoro – proseguono Aiello e Mandalari – Raccogliamo la forte preoccupazione e apprensione dei lavoratori, che con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato da anni hanno garantito il servizio e goduto di un ottimo rapporto con l’ente appaltante e con tutti i soggetti che utilizzano l’aeroporto. Erano considerati alla stregua degli altri dipendenti. Oggi l’assenza delle retribuzioni grava unicamente sui lavoratori e sulle loro famiglie, in un momento difficile a causa del caro prezzi e della perdita costante del potere di acquisto dei salari”.
La Filcams il 17 luglio scorso aveva diffidato l’azienda al pagamento degli stipendi di maggio, che tardavano.
“E’ chiaro che la proposta di trasferimento equivarrebbe ad un licenziamento – proseguono i sindacalisti Filcams Cgil Palermo – Vogliamo capire cosa intende fare l’azienda, se vuole garantire o meno l’occupazione. E se Enac con questa mossa intenda eventualmente procedere con l’internalizzazione del servizio. Abbiamo già richiamato Enac – concludono Aiello e Mandalari – alla responsabilità sulle sorti occupazionali dei 4 addetti alla sicurezza e per tutte le ricadute che ne dovessero derivare qualora all’incontro presso l’ufficio del lavoro non si dovessero trovare soluzioni e percorsi condivisi per risolvere le criticità sull’appalto”.
A restare sospesi, senza lavoro, i quattro addetti, che finora hanno svolto a tempo pieno, h24, il servizio di sicurezza non armato.
I lavoratori non sono stati licenziati, l’azienda ha deciso di trasferirli: tre di loro andranno Torino ed uno a Roma.
A sospendere il servizio, la società affidataria, per il mancato pagamento da febbraio scorso delle fatture da parte di Enac, l’ente appaltante. La Metroservice non ha potuto più procedere al pagamento delle mensilità, se non con notevole ritardo – ieri sono state pagate le retribuzioni di maggio – e ha deciso di mollare.
La Filcams Cgil Palermo chiede la tutela dei livelli occupazionali e salariali delle maestranze coinvolte. “L’appalto era arrivato a un punto di non sostenibilità economica, i lavoratori sono ancora in attesa dello stipendio di giugno – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Manlio Mandalari, responsabile del settore – Un appalto scaduto, in proroga da svariati mesi: si era in attesa di una nuova gara. Abbiamo scritto sia alla società affidataria del servizio che a Enac per chiedere chiarimenti sull’effettivo mancato pagamento delle fatture, ma non abbiamo ottenuto riscontri ufficiali. Temiamo per la continuità occupazionale dei lavoratori, che si sono scontrati stamattina con lo stop improvviso del servizio, nel silenzio di Enac, di cui non abbiamo alcuna notizia”.
Nella più totale assenza di riscontri, la Filcams Cgil Palermo ha sollecitato un incontro all’Ente nazionale per l’aviazione civile e una convocazione delle parti presso l’Ufficio provinciale del Lavoro, per ricercare percorsi e trovare soluzioni condivise a tutela e garanzia dei livelli occupazionali e salariali, come previsto dalla clausola di salvaguardia sociale della normativa dei contratti pubblici.
“Non solo la rinuncia alle ferie da parte degli addetti, qui si parla di diritto al lavoro – proseguono Aiello e Mandalari – Raccogliamo la forte preoccupazione e apprensione dei lavoratori, che con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato da anni hanno garantito il servizio e goduto di un ottimo rapporto con l’ente appaltante e con tutti i soggetti che utilizzano l’aeroporto. Erano considerati alla stregua degli altri dipendenti. Oggi l’assenza delle retribuzioni grava unicamente sui lavoratori e sulle loro famiglie, in un momento difficile a causa del caro prezzi e della perdita costante del potere di acquisto dei salari”.
La Filcams il 17 luglio scorso aveva diffidato l’azienda al pagamento degli stipendi di maggio, che tardavano.
“E’ chiaro che la proposta di trasferimento equivarrebbe ad un licenziamento – proseguono i sindacalisti Filcams Cgil Palermo – Vogliamo capire cosa intende fare l’azienda, se vuole garantire o meno l’occupazione. E se Enac con questa mossa intenda eventualmente procedere con l’internalizzazione del servizio. Abbiamo già richiamato Enac – concludono Aiello e Mandalari – alla responsabilità sulle sorti occupazionali dei 4 addetti alla sicurezza e per tutte le ricadute che ne dovessero derivare qualora all’incontro presso l’ufficio del lavoro non si dovessero trovare soluzioni e percorsi condivisi per risolvere le criticità sull’appalto”.