Palermo 11 luglio 2017 – “Il cantiere dell’anello ferroviario è un’opera importante, remunerativa per l’azienda, e l’intenzione del commissario straordinario Ruperto è quella di andare avanti. Il cantiere sarà dunque riattivato. La Tecnis attende dalla stazione appaltante, Rfi, il pagamento di una stadio di avanzamento lavorativo, maturato al 30 aprile 2017. Emesso il pagamento, saranno nelle condizioni di pagare i fornitori del cemento e del ferro e potranno ripartire i lavori”.
Lo affermano i sindacati degli edili, rappresentati da Ignazio Baudo per Feneal Uil, Paolo D’Anca, segretario generale della Filca Cisl Palermo-Trapani e Francesco Piastra, segretario generale Fillea Cgil Palermo, a conclusione dell’incontro di questo pomeriggio in Prefettura sulla vertenza Tecnis, alla presenza del commissario straordinario Saverio Ruperto, dell’amministrazione comunale, di Rfi.
Entro fine luglio, secondo quanto annunciato al vertice, dovrebbero ripartire le opere nelle aree di viale Lazio e via Emerico Amari. E, in maniera graduale, saranno riassorbiti i 16 lavoratori con contratto a tempo determinato scaduto, rimasti fuori. “Il nostro giudizio è vincolato all’effettiva ripresa delle attività e alle assunzioni dei lavoratori – aggiungono Baudo, D’Anca e Piastra – E lo scioglieremo anche quando arriverà una risposta sui pagamenti delle mensilità arretrate. Quest’ultimo punto resta critico, perché i lavoratori del cantiere si aspettavano una risposta positiva che oggi purtroppo non è arrivata”.
Entro 180 giorni dal suo insediamento, Ruperto, nell’ambito della procedura di amministrazione straordinaria delle imprese insolventi (legge ex Marzano), dovrà procedere alla redazione di un piano di risanamento aziendale. “Tutto dipende da questo piano di risanamento, in cui si deciderà se la Tecnis andrà avanti con la prosecuzione essa stessa di tutte le attività o tramite la cessione di rami d’azienda, che possono includere anche il cantiere di Palermo – aggiungono i sindacati – Questa è un’ipotesi, sottolineata dal sindaco Orlando al tavolo, che potrebbe servire a garantire la continuità dei lavori. E Ruperto ha detto che questa potrebbe essere una delle soluzioni. Ma il piano ancora deve essere elaborato”.
In stand by resta il pagamento degli arretrati. Il commissario al momento potrà garantire, come prevedono le procedure, solo il pagamento degli stipendi dal momento dell’insediamento, l’8 giugno scorso. “Restano i dubbi sul pregresso , sulle mensilità che da gennaio in poi i lavoratori attendono – continuano Baudo, D’Anca e Piastra – Al momento il presupposto è di tenere sempre il cantiere in sicurezza in attesa che si riparta. Valuteremo domani in un’assemblea con i lavoratori come proseguire con la vertenza”.