Palermo 17 maggio 2017 – Il 19 maggio si fermano i lavoratori impegnati nell’opera di ammodernamento della Palermo-Agrigento, nel tratto Bolognetta-Lercara Friddi. Lo sciopero è stato indetto da Fillea-Filca-Feneal Palermo. La manifestazione, che dalle 7 alle 12 lungo la Palermo-Agrigento, e coinvolgerà tutti i lavoratori del cantiere, vedrà la partecipazione di una delegazione sindacale di Agrigento.
La giornata di lotta scaturisce dalla crisi del comparto del settore edile, che ha provocato una grande emergenza occupazionale, sia a Palermo che nel resto delle province siciliane. “Il lavoro langue, ci sono problemi sulle prospettive dell’appalto, molti lavoratori rischiano di essere licenziati perché l’opera, anche quella in costruzione, non è tutta finanziata”, dichiarano i segretari di Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra e di Feneal Uil Ignazio Baudo.
Una crisi attestata dagli ultimi dati della Cassa edile di Palermo, che ha registrato un calo di tutti gli indicatori censiti, ore di lavoro, numero di imprese, lavoratori e monte salari. In un anno a Palermo si sono iscritte 216 imprese edili attive in meno e registrati 1.446 lavoratori in meno. E ancora: 11 milioni 612 mila euro di salari dichiarati in meno e 1 milione 66mila di ore lavorate in meno.
In questo contesto, i lavoratori protestano per i cantieri che non decollano, per il diritto al lavoro, per un sistema pensionistico equo, per la tutela dalla disoccupazione, per la legalità e lo sviluppo. “Molti lavoratori sono in età avanzata, non possono andare in pensione e rischiano di trovarsi espulsi dal ciclo produttivo per il progressivo esaurirsi delle grandi opere, come il Tram e l’Anello ferroviario – aggiungono Piastra e Baudo – Esiste un serio problema di tutele e di sostegno al reddito dei territori. Per questo chiediamo un tavolo alla Regione, con Anas, con il sindaco della città metropolitana per le strade secondarie. E con le Ferrovie, per valutare lo stato delle opere che non partono o non completate, come il raddoppio ferroviario di Ogliastrillo-Cefalù, che potrebbe costituire uno sbocco lavorativo, Questa è la prima manifestazione ma è l’avvio di una stagione di lotta degli edili”.
La Palermo-Agrigento in questo momento rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto: mancano di fatto i finanziamenti per completare l’attuale tratto in costruzione e i progetti e i finanziamenti per completare l’intera opera da Palermo ad Agrigento. “I comuni limitrofi rischiano di avere trazzere invece di strade. Il contraente generale dell’attuale tratto in costruzione, se le cose dovessero restare così, nei prossimi giorni oltre a non confermare i contratti a tempo determinato avvierà le procedure per licenziare il personale attualmente impegnato”.
I sindacati chiedono: la garanzia dei finanziamenti per completare l’opera; l’attuazione del Patto per il Sud per l’avvio dei nuovi cantieri relativi alla realizzazione delle strade secondarie; l’avvio immediato dei cantieri già appaltati e non entrati a regime; la modifica della legge Fornero che ha creato un dramma nel settore dell’edilizia; la costituzione di un tavolo di concertazione con assessorato regionale Infrastrutture, Anas, sindaco della città metropolitana.