Palermo 11 aprile 2017 – Ricordata oggi a palazzo San Macuto a Roma la figura di Pio la Torre come dirigente sindacale della Cgil di Palermo. Un ruolo meno conosciuto della vita di La Torre, ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982, che l’esponente politico ispiratore della legge di sequestro confisca e gestione dei patrimoni mafiosi ha svolto prima di diventare il segretario del Pci. A ricordarlo è stato oggi il segretario generale di Cgil Palermo, Enzo Campo portando i saluti, anche a nome di Cisl e Uil, in occasione di una delle iniziative organizzate per il 90° anniversario della nascita di Pio La Torre, dal titolo “La Torre, il lavoro e il sindacato”, a cura delle Fondazioni Di Vittorio, Buozzi e Pastore, alla presenza anche dei senatori Emanuele Macaluso e Giorgio Benvenuto.
“La Torre sin dall’inizio è stato un dirigente sindacale – ha detto Enzo Campo – Il suo impegno politico e sindacale si è svolto in un momento molto convulso della storia della Sicilia e del Mezzogiorno. Va a sostituire Placido Rizzotto alla Camera del Lavoro di Corleone nel 1948, ed è protagonista delle lotte sindacali per l’applicazione del decreto Gullo sulla divisione dei prodotti agricoli che gli agrari, spalleggiati dai mafiosi non vogliono far rispettare”.
La Torre viene arrestato per la sua attività in difesa dei contadini, dei poveri e dei braccianti, e sta un anno e mezzo in carcere. Diventa un punto di riferimento del movimento contadino, che attraverso la conquista della terra chiedono di emanciparsi. “Assieme al Partito comunista e alla Cgil – aggiunge il segretario Cgil Palermo Enzo Campo – era alla testa di quel movimento di contrasto al nuovo blocco sociale dei gabellieri, dei campieri e degli agrari nella loro azione a salvaguardia del latifondo assieme alla nuova democrazia cristiana. La Torre, dopo il carcere, viene mandato alla Camera del Lavoro di Palermo, prima in segreteria, e dopo diventa segretario generale. Qui inizia una battaglia speciale nei confronti dei metalmeccanici, dei Cantieri navali in particolare, dove le condizioni di lavoro sono disumane, si lavora 14-16 ore al giorno, gli infortuni sono continui”.
La Torre svolge il suo impegno sindacale per 15 anni. La Cgil Palermo, per sottolineare questo aspetto dell’azione di La Torre, lo ricorderà in una iniziativa che si terrà a Palermo il 29 settembre con la partecipazione di Susanna Camusso. “La Torre conosceva uomini e cose, era un intellettuale organico, un dirigente che si confrontava con i problemi della società siciliana e meridionale e che affrontava i bisogni delle persone in carne e ossa – ha proseguito Enzo Campo – Aveva l’obiettivo dell’unità sindacale, per sconfiggere le forze reazionarie. La Torre assieme al movimento sindacale denunciava le aggregazioni, le connivenze che si formavano con grande lucidità, spesso in accordo con Cisl e Uil, a volte isolatamente, ma sempre nel merito delle questioni. La lezione di La Torre è importante, è quella dell’intellettuale concreto che ha una visione lunga delle cose e che combatte per l’emancipazione attraverso il lavoro delle classi subalterne”.