Palermo 14 novembre 2024 – Nelle comunità terapeutiche assistite di Palermo che ospitano persone affette da psicopatologie sono disponibili 340 posti letto, con una percentuale di ricoveri di autori di reato oscillante tra il 30 e il 40 per cento. Per un posto in Cta, ci sono tra 70 e 80 persone in lista d’attesa.
Non va meglio nei dipartimenti di salute mentale (Dsm) di Palermo, dove al momento operano 70 medici psichiatrici contro i circa 130 previsti in pianta organica. Una situazione di sofferenza organizzativa notevole, aggravata anche dall’assenza di altre figure professionali.
Sono alcuni dei dati che evidenza lo Spi Cgil Palermo, tra gli organizzatori e coordinatori della giornata di studi che si terrà domani alle 15 all’Ars dal titolo “Il diritto alla cura per i pazienti psichici autori di reato” (Rems, Magistratura, Dsm, Cta).
Un’iniziativa che nasce dal desiderio delle associazioni di utenti e familiari di collaborare con i professionisti e con gli operatori della giustizia e della psichiatria, impegnati nella gestione dei malati autori di reato.
Con l’occasione, alcuni ricoverati in una Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza (Rems) saranno accolti dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e testimonieranno sul percorso di consapevolezza e di riabilitazione che stanno sperimentando durante il ricovero.
L’intento, spiega lo Spi Cgil Palermo, è anche spezzare l’indifferenza e la sottovalutazione di parte dell’opinione pubblica e della politica sui temi della cura e della riabilitazione delle persone con malattia mentale, un destino che i Dipartimenti di salute mentale (Dms) condividono con i pazienti e i loro familiari.
“La maniera in cui una società si prende cura dei malati psichici, dei carcerati, delle persone vittime di una dipendenza sono la cartina di tornasole del suo livello di civiltà – dichiara Giuseppe Guarcello, segretario dello Spi Cgil Palermo e coordinatore della contrattazione sociale della Cgil Palermo – Con le associazioni dei familiari e degli utenti e con gli operatori del settore intendiamo portare avanti un’opera di alfabetizzazione in materia di salute mentale. Operazione propedeutica ad allontanare lo stigma che colpisce il malato psichico, a maggior ragione quando autore di reato, consumatore di droghe e recluso in carcere, dove spesso si toglie la vita. Bisogna rompere il silenzio e l’indifferenza che avvolge queste donne e questi uomini e il sindacato è costantemente impegnato in questa azione di difesa dei più deboli fra i deboli.”
Sono trascorsi 46 anni dalla chiusura dei manicomi giudiziari con la legge Basaglia del 1970, che ha rivoluzionato il metodo di cura dei pazienti psichiatrici, sottraendoli alla marginalizzazione e all’isolamento.
“Se da un lato si messo fine ad un orrore, dall’altro la giustizia e la psichiatria stessa sono stati chiamati a gestire la complessità che la declinazione dei diritti dei malati psichici autori di reato richiede – aggiunge Guarcello – Altro tema di discussione sarà la permanenza in Comunità terapeutica assistita (Cta) di malati autori di reato. E’ questo uno dei temi più controversi e dibattuti tra familiari e operatori, in riferimento alla disfunzionalità operativa che, a dire di molti, determina la collocazione da parte dei giudici nelle Cta degli autori di reato”.
Per quanto riguarda le Rems, la Sicilia dispone di circa 60 posti, dei quali 38 sono a Caltagirone gli altri sono a Naso, mentre in Italia i posti sono 600. In lista di attesa per le Rems in Sicilia sono circa 200 persone. Da tempo si è in attesa dell’apertura della Rems di Caltanissetta.
Alla giornata di studi si potrà partecipare da remoto a questo link: https://zoom.us/j/99308651348?pwd=oaJcGQetk89HvT9ahZ1xcbVjxXpntO.1