Il Comune di Palermo sta cannibalizzando la sua partecipata Amat. Le continue ribattute dei burocrati comunali citando regole, norme e dispositivi di giunta finalizzate a ridurre sempre più le risorse a disposizione dell’Azienda stanno uccidendo lentamente ma inesorabilmente non solo i servizi alla città ma i diritti dei lavoratori di rivendicare giuste retribuzioni. Sul contratto aziendale, l’Amat è già in difetto rispetto agli obblighi del CCNL, il quale prevedeva già nel 2018 l’obbligo di stipulare entro 90 giorni il rinnovo degli accordi aziendali.
Oggi, il recente accordo stipulato tra l’azienda e le OOSS viene rigettato per una serie di motivazioni che invece andavano chieste prima del rigetto, al CdA dell’Amat. O per meglio precisare, le appendici che cita il Dottor Pulizzi, in accompagnamento all’ipotesi d’accordo, erano state già predisposte tranne che il Presidente dell’Amat ha omesso di trasmetterle, pur avendone parlato due giorni prima con le OOSS. Inoltre, vorremmo ricordare che le OOSS ed i lavoratori contavano sulla licenza concessa dal primo cittadino di poter addivenire alla risoluzione vertenziale senza oneri aggiuntivi per il Comune, e questo è stato fatto!
Ma non c’è pace per l’Amat, il cui CDA dovrebbe riportare in auge la diffida, trasferendo in giudizio il Comune di Palermo, il quale non solo ha ridotto il capitale sociale dell’azienda ma continua a imporre la gestione di servizi in perdita come IL TRAM, che costa 12 milioni e ne riceve 6. Per non parlare degli oltre 100 milioni che l’Amministrazione Comunale non intende versare nelle casse dell’azienda ed il cui credito della partecipata è frutto degli impegni di contratto di servizio vigente e mai onorati dal socio. Tale interpretazione ha trovato giusta opinione giurisprudenziale e condivisa dalla stessa avvocatura del Comune.
Le OOSS non possono tacere sulle realtà che stanno asfissiando l’azienda ed i lavoratori, tra l’altro in questi mesi maggiormente oberati dalla penuria dei mezzi disponibili per le scelte del CdA di ritardare a dopo le recenti elezioni europee il concorso degli operatori officina. Per tali e tante altre motivazioni le OOSS ritengono di non avere rivendicato delle illegittimità avendo allo stesso tempo contenuto il passo, piuttosto che allungarlo!
Palermo li, 17/06/2024