Palermo 14 giugno 2024 – Lunedì 17 giugno al Noz, padiglione 20 ai Cantieri culturali alla Zisa, ore 17 si terrà l’incontro dibattito “Contro l’autonomia differenziata, per l’uguaglianza dei diritti e l’unità del Paese”.
L’iniziativa, per il ciclo La Via Maestra per la Costituzione, è organizzata da Cgil Palermo, Arci Palermo, Anpi Palermo, Cresm- Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione, Noz Nuove Officine Zisa, Associazione Memoria e Futuro, Istituto Gramsci, LabDac Laboratorio per la difesa e l’attuazione della Costituzione. Coordina Claudio Riolo, del laboratorio per la difesa e l’attuazione della Costituzione.
Intervengono Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil, Marina Boscaino, portavoce nazionale dei comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, Marco Esposito, giornalista del Mattino e saggista, Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto Costituzionale Università di Torino. Dialogheranno con Matilde Fazio, Istituto Gramsci siciliano, Sandro Immordino, Memoria e Futuro, Alessandro La Grassa, presidente del Cresm, Antonella Leto, comitato provinciale Anpi Palermo, Fausto Melluso, presidente Arci Palermo e risponderanno alle domande del pubblico.
Un’iniziativa che rientra nella mobilitazione che la Cgil assieme alle associazioni e alle realtà che hanno dato vita alla “Via Maestra” ha portato avanti in questo ultimo anno.
“Non c’è solo il tema dell’autonomia differenziata ma anche il tema del premierato e di una iniziativa di contrasto alle politiche di governo che mirano a destrutturare la Repubblica così come l’abbiamo conosciuta, creando regioni di serie A e di serie B – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Il tema in questi giorni sarà al centro della mobilitazione dei cittadini e delle cittadine. Già il 18 si annuncia un’iniziativa a Roma ma anche a Palermo, promossa dai partiti politici, alla quale come Via Maestra parteciperemo. Se passasse il provvedimento sull’autonomia differenziata, già si preannuncia una mobilitazione per una campagna referendaria di abrogazione di una norma che crea grande preoccupazione non solo in una parte politica ma anche in tanta parte della politica dell’attuale maggioranza di governo, perché condanna le regioni del Sud a un isolamento e a una deriva sul piano dei diritti, e costringerebbe il Mezzogiorno a vivere in una condizione di maggiore disagio rispetto a oggi. Non possiamo consentirlo, dobbiamo tutti quanti attivarci ed essere protagonisti di questa battaglia in difesa dell’unità d’Italia e della coesione sociale con gli strumenti che la democrazia mette a disposizione, a partire dalla raccolta di firme per cancellare la legge Calderoli”.