Palermo 23 aprile 2024 – Si è svolta oggi un’assemblea del Coime sotto la sede dell’area Risorse umane, in via Garibaldi, 44. Dopo il Tribunale, l’Inps e la Ragioneria, quella di oggi è la quarta tappa del percorso di mobilitazione di Fillea, Filca, Feneal con i lavoratori edili del coordinamento interventi del Comune.
Al centro delle richieste, l’adeguamento pensionistico, che viene decurtato per una errata interpretazione del Comune di Palermo, e l’adeguamento salariale, sulla base del vigente contratto dell’edilizia, rinnovato nel 2022.
Quanto emerge dalle interlocuzioni, dà ragione ai sindacati. Nei vari step percorsi, bussando a tutti gli uffici possibili per venire a capo della questione che si trascina da tanto tempo, Fillea, Filca e Feneal hanno depositato anche un esposto in Procura, per fare chiarezza sugli adeguamenti contrattuali non riconosciuti. L’Inps di via Laurana, seconda sede interpellata, ha accolto le rivendicazioni sindacali, riconoscendo una discrasia, negli atti del Comune, tra la retribuzione e il trattamento pensionistico, che andrà esaminata da parte della sede di Roma dell’istituto di previdenza sociale.
Oggi i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dalla dirigente Antonella Ferrara. “Dopo l’incontro di una settimana fa con il ragioniere generale e con quest’ultimo confronto con il settore risorse umane, appare chiaro e plastico quanto da noi sollevato in merito alla quiescenza dei lavoratori del Coime – dichiarano il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, Filippo Ancona per la Cisl Palermo Trapani e Salvatore Puleo per la Uil Palermo – Da parte dei due uffici c’è stata piena condivisione, le nostre ragioni appaiono fondate, tanto che la Ragioneria ha già inviato una nuova richiesta di parere all’Inps centrale di Roma. Qualora dovessero esserci dall’Inps ancora interpretazioni dubbie, porteremo i lavoratori sotto la sede centrale dell’istituto e chiederemo all’amministrazione di sostenere la battaglia”.
“Per quanto ci riguarda – aggiungono Ceraulo, Ancona e Puleo – il Comune può determinarsi e superare una volta e per tutte questa annosa questione che colpisce e penalizza le pensioni dei lavoratori. Il nostro appello è rivolto al sindaco, che da quando si è insediato ha solamente spostato la discussione negli uffici tecnici. Poiché l’apparato tecnico ci dà ragione, a questo punto serve un’azione politica forte per mettere fine alla vertenza”.
Oggi è stata affrontata anche la parte relativa all’adeguamento salariale, per conoscere l’esistenza di elementi ostativi all’applicazione agli edili del Coime della retribuzione vigente del contratto nazionale dell’edilizia.
“Non sono risultati elementi ostativi – aggiungono i segretari di Fillea, Filca e Feneal – Pertanto le organizzazioni sindacali invieranno una nota al settore risorse umane chiedendo l’applicazione immediata della retribuzione vigente, adeguando così il salario, che dal nostro punto di vista deve essere lo stesso di quello di un lavoratore edile che lavora in un cantiere privato. Non sono stati riconosciuti due rinnovi, del 2010 e 2014. Non chiediamo gli arretrati, perché saranno oggetto di parere della Corte di Cassazione, che si esprimerà a giugno”.
Rispetto alle retribuzioni, agli edili del Coime non sono stati conteggiati gli elementi fissi da più di 10 anni, l’indennità territoriale di settore (Its) e l’elemento economico territoriale (Eet). Questo ha provocato disallineamenti che hanno influito sui trattamenti pensionistici.
Coime, oggi l’assemblea davanti all’ufficio Risorse Umane. Fillea, Filca, Feneal: “Tutti gli uffici ci danno ragione sugli elementi che compongoo il trattamento pensionistico. Il Comune si ridetermini. Pronti a portare gli edili sotto l’Inps a Roma”