Palermo 6 marzo 2024 – “Abbiamo seguito con attenzione e sconcerto l’evoluzione dell’inchiesta della “Repubblica Palermo” di queste settimane sul Bosniagate. Interveniamo oggi, cogliendo la sollecitazione del caporedattore Marco Patucchi, innanzitutto per esprimere apprezzamento per un lavoro giornalistico approfondito e puntuale che ha scoperchiato, arrivando prima dell’intervento della magistratura, una delle tante degenerazioni frutto delle ultime riforme sul modello d’istruzione dell’Università che, tra definanziamenti e numero chiuso, costringe tanti giovani e le loro famiglie anche a indebitarsi per costruire un’opportunità di futuro”. A dichiaralo sono il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese, il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e il coordinatore Udu Palermo Valerio Quagliano.
“La responsabilità innanzitutto è della politica, che ha demolito il sistema pubblico in favore del privato e ha spinto tanti giovani a rivolgersi al cappellaio magico di turno, tra l’altro personaggio noto alle cronache palermitane da decenni per le sue attività – aggiungono Fazzese, Cirino e Quagliano – Siamo in attesa che le indagini in corso della Procura della Repubblica di Palermo chiariscano al più presto le eventuali responsabilità di istituzioni importanti del nostro Paese, che potrebbero risultare coinvolte nella mega truffa”.
“Dalle risposte di politici, docenti, burocrati regionali lette in questi giorni – proseguono i rappresentanti sindacali – si apprende che tanti erano a conoscenza dei fatti, documentati anche da foto di lauree ed eventi pubblicati sui giornali, ma che tutti quanti si sono tirati fuori da ogni coinvolgimento diretto. Ma ci chiediamo: come è stato possibile allora autorizzare e organizzare i tirocini all’interno di Asp, ospedali e all’Università stessa? Il muro delle omertà, rotto dall’inchiesta giornalistica, che riconferma l’importanza e del lavoro della stampa libera, a cui va il nostro pieno sostegno, ci auguriamo possa venire del tutto spezzato. Esprimiamo solidarietà anche alle studentesse e agli studenti, le vere vittime di questa storia dai contorni opachi, che hanno trovato il coraggio di denunciare. Nel caso in cui si dovessero accertare responsabilità delle istituzioni coinvolte, il sindacato dei lavoratori e quello degli studenti valuterà la possibilità anche di costituirsi parte civile”.