Palermo 19 febbraio 2024 – Domani l’assemblea sit-in di tutti i dipendenti si farà regolarmente alle ore 10 nell’atrio di palazzo Comitini.
Un’assemblea, indetta dalla Fp Cgil Palermo, per rimettere “il rispetto” dei lavoratori del Comune al centro, con la presentazione di una piattaforma di richieste, tante delle quali più volte sottoposte all’attenzione dell’amministrazione comunale ma rimaste senza risposta. Tra tutte, il full time a 36 ore e le progressioni per tutto il comparto, entro il 2024.
C’è voluta una diffida, presentata dalla Funzione pubblica Cgil assieme all’avvocato del lavoro Pietro Vizzini, dello studio legale Vizzini&Partners, per ottenere che il Comune revocasse la precedente nota di non disponibilità all’utilizzo della sede scelta, desse comunicazione dell’assemblea sit-in delle e dei dipendenti del Comune, e si ponesse fine così all’incertezza sull’effettivo svolgimento dell’assemblea.
Alla fine le due dirigenti del settore Risorse umane, che avevano negato l’autorizzazione asserendo che la struttura indicata non rientrava nella disponibilità dell’amministrazione, hanno preso atto della fruibilità della sede concessa dalla Città Metropolitana e, come chiedeva l’atto di diffida, hanno annullato la loro precedente nota.
“Abbiamo ribadito che l’assemblea è prevista dallo statuto – dichiarano il segretario Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca, il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese assieme a Saverio Cipriano, responsabile enti locali per la Fp Cgil enti locali e Luigi D’Antona, responsabile aziendale del Comune – che i lavoratori hanno diritto di riunirsi nel luogo in cui operano, e che il diritto dei dipendenti di partecipare durante l’orario di lavoro ad assemblee sindacali non contempla la necessità di una preventiva autorizzazione da parte del datore di lavoro. Per correttezza il Comune avrebbe dovuto chiarire subito ai lavoratori che c’era stato un errore e che l’assemblea era regolare”.
Ma inizialmente così non è stato. Il Comune, con la nota di risposta delle dirigenti, inizialmente si era limitato solo a “prendere atto” della disponibilità manifestata dalla Città Metropolitana. Una risposta non giudicata sufficiente a riportare il sereno.
L’Fp allora ha denunciato la confusione provocata tra i lavoratori sull’effettivo svolgimento dell’assemblea al Comune di Palermo.
Ed è per questo che è stata necessaria la diffida anche per intimare al Comune di comunicare “immediatamente” a tutti i dipendenti che l’assemblea sindacale indetta dalla Fp Cgil Palermo per il 20 febbraio dalle 10 e fino alla fine del turno di lavoro si sarebbe fatta regolarmente.
La Fp Cgil si è appellata anche all’Avvocatura comunale. E l’avvocato Vizzini è tornato con una seconda lettera a reiterare la richiesta della necessità di una “chiara ed espressa revoca” del diniego del 13 febbraio “per evitare il protrarsi di una situazione di incertezza sull’effettivo svolgimento dell’assemblea, che sta ledendo gravemente i diritti dell’organizzazione sindacale e più in generale dei principi sui quali si fonda un corretto sistema di relazioni sindacali”.
La protesta dei lavoratori nel frattempo ha prodotto già un risultato positivo: l’amministrazione comunale ha convocato tutte le sigle sindacali il giorno 22 febbraio per affrontare le tematiche del personale.
“L’assemblea – aggiungono i rappresentanti di Fp Cgil e Cgil Palermo – è nata proprio per avere delle risposte dopo i mancati riscontri alle nostre ripetute richieste di incontro al Comune. Apprezziamo che finalmente il 22 siamo stati convocati perché il tempo dell’attesa per noi è finito. Per tale motivo è importante che i lavoratori del Comune di Palermo partecipino in massa all’assemblea, per mettere in evidenza che siamo tutti insieme determinati al raggiungimento degli obiettivi, dal full time a 36 ore e dalle progressioni per tutto il comparto, entro il 2024, a tutti i punti previsti dalla piattaforma e per dare forza al sindacato nei tavoli istituzionali”.