Palermo 1 dicembre 2023 – La Cgil Palermo e la Camera del Lavoro di Corleone partecipano al convegno nazionale che si tiene a partire da oggi e fino a domenica a Corleone, dal titolo ”Via la mafia dalla Sicilia”, promosso dal Comune.
Il segretario della Cgil Palermo Mario Ridulfo interverrà al primo degli incontri che si terrà in mattinata al liceo don Giovanni Colletto sul tema “La liberazione della mafia, la tutela dell’Ambiente, le infrastrutture del territorio, precondizioni per la crescita culturale ed economica della Sicilia”.
“Per il sindacato – dichiara il segretario Ridulfo – da sempre la lotta alla mafia in Sicilia è sempre stata lotta per i diritti, lotta per il lavoro, la sicurezza, le infrastrutture, lo sviluppo e per l’affermazione della legalità. Una lotta che affonda le radici nel movimento dei fasci siciliani sino alle lotte dei lavoratori del dopoguerra, con donne e uomini protagonisti”.
Dino Paternostro, responsabile Archivio e memoria storica della Cgil Palermo e direttore di Città Nuove modera l’incontro che si terrà domani 2 dicembre, alle ore 15,30, su “La gestione dei beni confiscati: esperienze a confronto” presso i locali del Cidma. E la responsabile della Camera del Lavoro di Corleone, Caterina Pollichino, interviene sempre domani alle ore 17 all’incontro su “L’area interna del Corleonese del Sosio e del Torto per la rinascita del territorio”.
Domenica alle 11 sarà inaugurato il percorso di legalità da piazza Garibaldi a piazza Falcone e Borsellino, con le pietre d’inciampo per non dimenticare nate su progetto della Cgil Palermo. La proposta, avanzata a marzo dal sindacato al sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, ha previsto l’installazione di 28 mattonelle per la legalità e la memoria “Anche le pietre parlano” lungo il marciapiede di corso Francesco Bentivegna, la strada interessata a un progetto di riqualificazione del comune.
“Anche le pietre parlano in una città come Corleone e parlano i protagonisti della lotta alla mafia. L’idea della Cgil – spiegano Mario Ridulfo, Dino Paternostro e Caterina Pollichino – è stata quella non solo di rendere onore ai martiri della lotta alla mafia, ma anche quello di lanciare un messaggio che capovolge i luoghi comuni, ancora purtroppo presenti nell’immaginario collettivo e nel racconto mediatico, che fa di Corleone la capitale dell’omertà mafiosa. Capovolgere questo racconto significa, infatti, potere dire che non solo Corleone è capitale dell’antimafia, ma che a Corleone, quando si parla di mafia, ‘anche le pietre parlano’”.
Le mattonelle, in ceramica, sono dedicate alle vittime innocenti e ai martiri caduti nella lotta alla criminalità mafiosa, sul modello di quanto già fatto in diverse località italiane e straniere per le vittime della Shoah e dei campi di sterminio nazisti. Tra i nomi, quelli di sindacalisti come Placido Rizzotto, Nicolò Alongi, Accursio Miraglia, Giovanni Orcel, Berardino Verro, Giovanni Zangara, Giuseppe Rumore, dei magistrati Cesare Terranova Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Carlo Alberto Dalla Chiesa, di Piersanti Mattarella e Pio La Torre, del giornalista Mario Francese, di Peppino Impastato, del pastorello Giuseppe Letizia, di Joe Petrosino, delle vittime di Portella della Ginestra e di tre donne protagoniste della lotta alla mafia come Maria Vallone, moglie di Giuseppe Rumore, Felicia Impastato, madre coraggio di Peppino Impastato, e Antonella Azoti, figlia di Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina, ucciso il 21 dicembre del 1946.