Palermo 1 agosto 2023 – Sale la preoccupazione a Palermo per i 250 lavoratori disabili del call center di Windtre, che operano con l’impresa sociale Call.it tramite una convenzione con la Regione siciliana.
A Roma infatti Windtre ha appena aver stipulato una nuova convenzione con la Regione Lazio per le attività finora svolte dalla cooperativa e ha optato per il passaggio a un’altra cooperativa, la Raggio di Luce.
Anche a Palermo le 250 persone con disabilità gravi fanno parte della cooperativa Call.it, del consorzio Sintesi, assunte con il progetto Gor (gestione obbligo di riserva) nato per favorire, tramite convenzione con le Regioni, l’accesso al mondo del lavoro delle persone disabili con alta qualificazione professionale.
L’accordo con la Wind dura da oltre quindici anni e impegna in tutto 377 lavoratori che a Roma, Napoli e Palermo gestiscono diverse attività di assistenza ai clienti e back office.
Un’esperienza messa adesso a rischio. La commessa Windtre scadrà il 31 dicembre prossimo, ma il rinnovo della convenzioni con Sicilia, Lazio e Campania (la terza regione interessata) doveva avvenire entro giugno.
“Per quanto ci riguarda, per la scadenza della convenzione le strade individuate sono due: o il rinnovo con la cooperativa sociale Call.it del Consorzio Sintesi, strada che non si è voluta proseguire, oppure i lavoratori assunti direttamente da Windtre – spiega Michele Morello, coordinatore terzo settore per la Fp Cgil Palermo – Noi ci siamo espressi subito contro la possibilità di un proseguimento con un cambio di cooperativa e insistiamo per la strade già individuate in commissione all’Ars nei giorni scorsi. Non vengono nemmeno chiarite le caratteristiche della convenzione con una nuova cooperativa, il che fa pensare che l’operazione rappresenti più un tentativo di forzare la Regione siciliana ad adottare un atto che, come abbiamo più volte ribadito, è totalmente illegittimo”.
Il 20 luglio scorso si è tenuta un’audizione in commissione lavoro all’Ars ed è stata tracciata una via d’intesa con l’organizzazione sindacale. La Fp Cgil è in attesa di essere chiamata a un tavolo tecnico, come concordato a fine riunione.
“Contrasteremo la strategia che fa venir meno diritti acquisiti dai lavoratori in questi anni– aggiunge Morello- Siamo confortati dall’esito dell’importante seduta della commissione lavoro dell’Ars, presieduta dall’onorevole Fabrizio Ferrara, in cui sia l’assessorato regionale al Lavoro con i suoi tecnici, e i politici di maggioranza e opposizione presenti, hanno ricordato a Windtre le proprie responsabilità e i propri impegni di fronte ai lavoratori. Gli operatori hanno ribadito più volte di non voler essere parcheggiati in questa o quella cooperativa ma vogliono completare il ciclo formativo, durato ormai troppi anni, per essere assunti finalmente in Windtre”.
Le convenzioni stipulate in applicazione della legge 68/1999 hanno lo scopo di realizzare percorsi di inserimento nelle aziende che, come Windtre, hanno l’obbligo di assunzioni tramite le liste speciali di collocamento dei soggetti disabili.
Secondo la Fp Cgil Palermo, l’ipotesi che le convenzioni possano essere considerate un contratto commerciale, e pertanto perpetrate all’infinito senza il rispetto degli obblighi di assunzione, rappresenta una palese violazione sia della normativa nazionale che di quella regionale, Lazio compreso.
“Aderire a questa logica comporterebbe lo svuotamento di una legislazione che tende a salvaguardare l’occupazione per le persone disabili e dei loro percorsi di inserimento al lavoro – aggiunge Morello – Leggiamo chiaramente l’obiettivo della multinazionale Windtre: non rispettare gli obblighi di assunzione delle quote di soggetti dalle liste speciali, obblighi che ha temporaneamente assolto in forza delle convenzioni sottoscritte con il Consorzio Sociale Sintesi”.
“In un futuro prossimo – dichiara Giuseppe Vitale, Rsa Fp Cgil Palermo del Consorzio Sintesi – avendo eliminato di fatto le clausole sociali che oggi impongono l’assunzione dei lavoratori a conclusione della convenzione, potrebbero essere non rispettati tali obblighi e i lavoratori inseriti nel progetto rischiano di essere tagliati fuori”.