Palermo 12 luglio 2023 – “Apprendiamo con soddisfazione che nel mese di giugno i passeggeri in transito sull’aeroporto di Palermo sono aumentati del 12,5 per ceto e che le proiezioni sul mese di luglio siano anch’esse in rialzo rispetto al 2022. Tutto ciò viene confermato anche dai dati sul bilancio pubblicati ieri da Gesap, 8,5 milioni di utile e un margine operativo da 14 milioni. Reputiamo indispensabile a questo punto che ci sia un confronto con le parti sociali per discutere del futuro dell’aeroporto”.
A dichiararlo sono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, segretario generale Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco e il coordinatore aeroportuale Filt Cgil Giuseppe Panettino.
Filt Cgil e Cgil Palermo chiedono l’apertura di un confronto con la governance della società di gestione dell’aeroporto internazionale “Falcone e Borsellino” per discutere e su questioni aperte, a partire dall’ipotesi della privatizzazione.
“In questi mesi abbiamo assistito a dichiarazioni messe in campo da diversi attori sull’argomento privatizzazione, leitmotiv che ha permesso di ottenere visibilità e visualizzazioni a tutti coloro che hanno trattato questo tema. Ma – aggiungono Ridulfo, Lo Monaco e Panettino – non abbiamo sentito alcuna dichiarazione da parte degli azionisti di maggioranza della società di gestione, ovvero Città metropolitana e Comune di Palermo.
E questo silenzio assordante ci preoccupa parecchio, in quanto l’aeroporto e la sua società di gestione sono degli asset strategici per lo sviluppo della Sicilia occidentale. E preoccupa soprattutto i lavoratori di Gesap, i quali meritano chiarezza sul futuro della propria società”.
L’altro aspetto fondamentale che Cgil Palermo e Filt Cgil Palermo evidenziano è l’assenza di un piano di mobilità per gli oltre mille lavoratori dell’indotto aeroportuale che devono essere messi nelle condizioni di raggiungere facilmente il luogo di lavoro, riducendo al minimo l’utilizzo del mezzo privato.
“Non esistono collegamenti fra i comuni limitrofi e l’aeroporto – spiegano Ridulfo, Lo Monaco e Panettino – C’è stato un tentativo con l’istituzione di un servizio di trasporto in pullman fatto dal comune di Terrasini, apprezzabile nelle intenzioni, ma insufficiente per numero di corse e periodo (giugno-settembre). E ha rasentato il grottesco il collegamento ‘fantasma’ in pullman, tra il comune di Cinisi e l’aeroporto, sbandierato a mezzo stampa nel mese di gennaio. La gara è da poco andata deserta e il servizio di conseguenza non è mai stato attivato”.
L’aumento del numero di passeggeri e del volato è indispensabile per lo sviluppo di tutto il sito produttivo. “Ma – osservano ancora la Cgil Palermo e la Filt Cgil Palermo – non dobbiamo dimenticare che il funzionamento dell’indotto è fortemente interconnesso alla mobilità dei suoi lavoratori”.
“Il car pooling, l’uso condiviso di automobili, non può essere l’unica soluzione, in un sito così complesso, dove la quasi totalità dei lavoratori lavora su turni – proseguono i rappresentanti sindacali – E soprattutto con il peso da sostenere di un caro-carburante che ha raggiunto livelli elevati negli ultimi anni e con la perdita di potere d’acquisto dei salari. Molti contrati collettivi sono scaduti, ad esempio il contratto dell’handler non viene rinnovato da oltre sette anni: e per questo è previsto uno sciopero nazionale del settore il 15 luglio”.
In aggiunta a tutte queste considerazioni, continuano Cgil Palermo e Filt, non si può non accennare ai percorsi in atto nell’aerostazione per la riduzione dell’emissioni di cO2 del programma Airport carbon accreditation (Aca), per l’intermodalità e per la sfida ambientale e della sostenibilità.
“Tutte queste sfide complesse – concludono Mario Ridulfo, Fabio Lo Monaco e Giuseppe Panettino – non possono essere affrontante singolarmente ma soltanto con una logica d’insieme che preveda anche l’analisi dei fabbisogni dei lavoratori dell’indotto”.