SEQUESTRO BUTTITTA. LA FILLEA CGIL: “LE CAVE GESTITE IN MODO PRODUTTIVO. FINALMENTE UN’AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA CHE FUNZIONA”
Palermo 30 gennaio 2017 – La Fillea Cgil giudica “positivo” il futuro delineato nella gestione di quattro cave e di un’azienda del gruppo sotto sequestro Buttitta, in provincia di Palermo, da parte dei nuovi amministratori nominati dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. Attualmente l’azienda e le quattro cave sequestrate, di cui una riattivata dopo 20 anni, funzionano a regime e garantiscono l’occupazione di 61 dipendenti, 13 dei quali assunti definitivamente a dicembre dopo un contratto a tempo.
“Finalmente un’amministrazione giudiziaria che funziona, è emerso un quadro con prospettive positive, ci sembra che l’operato dei due amministratori, il dottor Antonio Lo Mauro e l’ingegnere Virgilio Bellomo, vada nella giusta direzione – dichiara il segretario Fillea Cgil Francesco Piastra – Si parla di investimenti, alcuni già fatti, e di altri che saranno fatti in tutte le cave per la manutenzione e l’ammodernamento delle reti elettriche. In questo contesto abbiamo anche chiesto di attivare la negoziazione del contratto integrativo aziendale”.
Sulle cave è stato investito complessivamente un milione di euro. Il bilancio dell’attività svolta e in itinere per la gestione del sequestro Buttitta è stato fatto nella sede di Confindustria. Al tavolo i due amministratori giudiziari e la Fillea Cgil Palermo, rappresentata da Francesco Piastra e Alex Mantegna. Le quattro cave sono la “Giardinello” di Trabia, la “Consona” di Bagheria, la “Valle Rena” tra Altofonte e Piana e la “Casachella” di Bolognetta, rimessa in funzione con un contratto con la “Bolognetta scpa” che sta costruendo il tratto di strada Bolognetta-Lercara Friddi. L’azienda è invece la “O.Ri.Ma snc” di Bagheria, che si occupa della fabbricazione e manutenzione di mezzi meccanici e di impianti. Nella prima delle cave, la “Giardinello”, da poco è stata acquisita una commessa per l’invio di navi cariche di materiali a un’azienda di Malta. Per due anni la cava assicurerà lavoro ai suoi 15 dipendenti.
Anche la cava “Consona” ha lavoro garantito per due anni in virtù di un contratto con la Tecnis per la fornitura di materiale inerte. Altri due anni garantiti anche alla cava “Valle Rena”. “Se amministrate bene e gestite in un’ottica produttiva anche le aziende sotto sequestrate possono garantire sviluppo. Dopo diversi insuccessi nella gestione dei beni confiscati, quanto sta avvenendo è ancora più eccezionale in quanto ci troviamo in un momento di contrazione del settore edile – aggiunge Francesco Piastra – Con gli amministratori abbiamo condiviso e concordato di attivare la contrattazione di secondo livello, per definire un premio di risultato, in riferimento al raggiungimento degli obiettivi di produttività delle varie cave. Nei prossimi giorni faremo le assemblee con i lavoratori delle aziende per condividere una piattaforma che come sindacato consegneremo alle aziende”. Oltre al premio aggiuntivo, la Fillea, tra gli altri punti, proporrà anche di inserire la regolamentazione delle relazioni sindacali.