CGIL IMMIGRATI: “SPORT FONDAMENTALE PER L’INTEGRAZIONE”. OGGI ALLO STERI LA PRESENTAZIONE DI “CENTRED BY SPORT”.
Palermo 27 gennaio 2017 – “Favorire l’integrazione dei minori stranieri e dei ragazzi che vivono nei centri di accoglienza attraverso lo Sport ha diversi vantaggi perché è una modo coltivare l’educazione ai valori, al rispetto delle regole, alla socializzazione degli esseri umani, senza distinzione di colori della pelle, di religione, di orientamento sessuale. Valori che consentono di mettere al centro il tema del rispetto per i diritti e la lotta per i diritti umani”. A dichiararlo è Bijou Furah Nzirirane, responsabile del centro migranti della Cgil Palermo, che oggi interviene alla presentazione dell’iniziativa “Centred By Sport” alle ore 16.30 nella Sala delle Capriate dello Steri.
Le comunità che hanno aderito sono 14. Protagonisti dello Sport al centro saranno 150 ragazzi, tra i 16 e i 30 anni, provenienti da 14 Sprar di Palermo, i centri per rifugiati e richiedenti asilo. Si tratta di un progetto della durata di 8 mesi, promosso dal Centro universitario sportivo di Palermo (Cus), in collaborazione con l’associazione degli studenti stranieri, co-finanziato dall’Unione europea, e volto all’integrazione dei rifugiati e dei migranti ospiti dei centri Sprar e comunità alloggio presenti nel territorio attraverso lo sport, i valori e le regole che esso insegna.
Il percorso, articolato in due fasi, con seminari e work-shop per far conoscere ai ragazzi le discipline sportive prima di praticarle, riguarda cinque sport: Calcio a 5, Atletica, Cricket, Badminton e Pallavolo. “Chiediamo alle istituzioni della città metropolitana di realizzare un Patto di integrazione dei cittadini stranieri residenti in provincia – aggiunge Bijou Nzirirane – La politica d’accoglienza non ha ancora un bilancio positivo, dobbiamo puntare al massimo dell’integrazione per coloro che riescono ad arrivare in Italia vivi. Per la giornata della memoria delle vittime dell’olocausto chiederemo ai cittadini di pensare anche alle vittime nel mare Mediterraneo, a ragionare sulle politiche fallimentare della Ue sul tema dell’ immigrazione, sulle conseguenze che derivano dalla costruzione dei muri e dalla chiusura delle frontiere, sugli accordi bilaterali tra Italia e governi africani dittatoriali, da cui provengono tanti cittadini stranieri”.