Palermo 4 dicembre 2021 – “Accendere le luci allo Sperone, significa restituire ai luoghi dignità e alle persone futuro. Le luci dello Sperone sono i cittadini che ci vivono, sono i più giovani, sono i bambini. La responsabilità e l’impegno di tutti sono necessari ogni giorno affinché i tanti Sperone diventino centrali nelle scelte e nelle politiche quotidiane. La Cgil c’è, con i suoi presidi aperti ogni giorno in tutte le periferie, e sostiene ogni giorno le rivendicazioni dei lavoratori, degli operatori della Scuola, degli abitanti, per la crescita del quartiere”. A dichiararlo è il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo che ha partecipato oggi alla passeggiata tra i vicoli e le ‘incompiute’ delle tante opere pubbliche dello Sperone che il quartiere attende da anni. Tanti i rappresentanti della Cgil presenti, tra i quali le Camere del Lavoro di Brancaccio e dello CGIL ZENle due periferie agli antipodi della città che attendono una rinascita, e le categorie, dalla FLC CGIL Palermo agli edili della Fillea CGIL Palermo al commercio Filcams Cgil Palermo, per sollecitare i servizi e le infrastrutture per lo sviluppo sociale di cui il quartiere ha necessità. “Abbiamo condiviso con centinaia di persone un pezzo di strada e ognuno di noi ha portato con sé un pezzo del puzzle necessario a far sì che nella nostra città il degrado diventi un ricordo del passato- aggiunge Damiano Salmeri, responsabile Cgil Brancaccio Camera del Lavoro di Brancaccio- Serve la volontà e la partecipazione di tutti per fare degli ‘ Sperone’ di Palermo un nuovo mondo a misura dei cittadini. La Cgil di Palermo e la Cgil di Brancaccio, con tutte le altre categorie e i presidi Cgil sul territorio, daranno il proprio contributo”.
“L’evento di oggi – aggiunge Vincenzo Monte – responsabile Cdl Zen – è stato importante perché ha messo in luce le difficoltà che i territori vivono quotidianamente. Che sia Sperone, Zen o Borgo Nuovo la scena è sempre uguale: persone costrette a vivere in luoghi dove ad ogni angolo è solo degrado e abbandono. Ma Palermo è e deve essere una, tutti per le proprie competenze, e con uno straordinario impegno, devono collaborare al fine di eliminare l’enorme divario tra il “chilometro e mezzo” del centro e quello che centro non è. Oggi più che mai le istituzioni devono fare la loro parte, accelerando i processi burocratici per l’utilizzo delle risorse. Il lavoro di chi giornalmente opera nel territorio con tanta buona volontà non basta più: il vuoto e degrado, anche sociale, va combattuto con interventi strutturali e non più emergenziali” .