Doro Maris, l’azienda si oppone al ritorno al lavoro di un operaio dopo il periodo di malattia. Fiom: “Atteggiamento discriminatorio. Chiediamo il reintegro immediato”.
Palermo 4 agosto 2021 – Rientra al lavoro dopo un periodo di malattia e l’azienda non lo riammette. E’ accaduto a un lavoratore da 11 anni dipendente della Doro Maris, azienda dell’indotto Fincantieri che svolge operazioni di meccanica navale, trasformazioni e aggiustamenti di navi.
A denunciarlo è la Fiom Cgil Palermo, che interviene duramente nei confronti dell’azienda, con sede all’Arenella, che continua a rifiutare al lavoratore il ritorno al suo posto. Una situazione che va avanti da un mese, da quando il lavoratore ha terminato il periodo di malattia ed è rientrato in azienda. “Il lavoratore – spiega Francesco Foti, della Fiom Cgil Palermo – è stato assente per 4 mesi per una grave malattia, per la quale ha dovuto sottomettersi a cure specifiche e a una terapia riabilitativa. Al rientro, il lavoratore ha passato positivamente la visita medica in azienda ed è stato ritenuto idoneo alle mansioni svolte in precedenza con alcune limitazioni da osservare. Nonostante questo e le nostre richieste via Pec, rimaste senza risposta, oggi a un mese di distanza l’azienda non fa rientrare l’operaio al lavoro”.
”Continuare a tenere il lavoratore fuori dal processo produttivo lo riteniamo un comportamento che viola le leggi e la mancata riammissione al lavoro un’azione discriminatoria, che condanniamo fortemente – continua Foti – L’operaio si è rivolto alla Fiom per essere tutelato e abbiamo appreso che la ditta non gli riconosce nemmeno il welfare contrattuale dal 2017 a oggi né l’applicazione della sanità integrativa e di altri istituti previsti dal contratto, che chiediamo gli vengano riconosciuti. Ma anche su questi aspetti l’azienda non ha risposto”.
“Chiederemo alla stazione appaltante, Fincantieri, di intervenire nei confronti dell’azienda – aggiunge Francesco Foti della Fiom Palermo – Interesseremo del caso gli organi competenti affinché il lavoratore torni a occupare il suo posto a lavorare al porto, sulle navi o a svolgere lavoro d’officina. Ribadiamo la nostra richiesta di reintegro immediato, con la retribuzione del salario anche per il periodo in cui l’azienda non ha ritenuto di doverlo riammettere”.