Evento di Cgil e Flc, lunedì 7 giugno, lettura collettiva del libro “La mia corsa. La mafia narrata ai bambini” con gli alunni e i docenti dell’I C Sperone-Pertini. Partecipa l’autrice Francesca La Mantia. Presenti questore, prefetto, sindaco, provveditore agli studi
Palermo 7 giugno 2021– Con il canto di Cento Passi da parte degli alunni della VC, è iniziata nel giardino dello’Istituto Sperone Pertini l’evento per la lettura collettiva del libro “La mia corsa. La mafia narrata ai bambini” davanti al prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, al questore Leopoldo Laricchia, al sindaco Leoluca Orlando, a Luca Gatani, nuovo provveditore agli studi di Palermo. L’iniziativa è stata organizzata dalla Flc Cgil Palermo e dalla Cgil Palermo con l’autrice Francesca La Mantia.
Una lettura ad alta voce, con il coordinamento della dirigente scolastica Antonella Di Bartolo. Gli studenti nel corso della mattinata eseguiranno la lettura di brani significativi tratti dal testo, scelti dagli alunni stessi insieme ai loro docenti.
Un libro che con delicatezza e incisività narra ai più piccoli della Palermo degli anni ’80, dell guerre di mafia e del coraggio di magistrati come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tanti poliziotti che hanno sacrificato la loro vita nel contrasto alla mafia.
Una mattinata di impegno e di educazione alla legalità, di condivisine di lavori, per stimolare la coscienza critica dei più giovani e allenarli alla corsa verso un futuro migliore. “Le cose praticate in questa scuola siano consigli per affrontare in modo consapevole da parte vostra le occasioni della vita”, ha detto il prefetto, facendo gli auguri agli studenti e introducendo la mattinata.
“La Sicilia è la terra che ha più vittime di mafia perché abbiamo combattuto – ha detto l’autrice rivolgendosi ai giovanissimi studenti – Mi ha emozionato scrivere per i bambini perché creo dei personaggi che fanno quello che spesso non avviene nella realtà: si accorgono di avere sbagliato, di avere coraggio di cambiare e di guardare dentro se stessi. Pietro, il protagonista, commette tanti errori, sbaglia amici, modo di pensare e di agire. Ma corre. Pietro ha coraggio, cambia idea, rivoluziona la sua vita. Ma corre. Pietro continua la sua corsa per la memoria e non intende fermarsi, perché le mafie hanno cambiato volto e solo la memoria e l’istruzione possono permettere di riconoscere l’illegalità. Ecco la sua corsa. Bisogna correre, perché le mafie esistono e sono potenti e hanno cambiato volto e modi di agire”.
La lettura del libro è già stata sperimentata on line nelle scuole in Lombardia, Puglia e Sicilia, per stimolare la consapevolezza critica di ragazzi e ragazze d’ogni età sui temi che riguardano il fenomeno mafioso.
La tappa palermitana è tra le prime che avviene in presenza, rispettando le regole dei distanziamenti. “E’ un evento che ha uno scopo culturale, educativo e formativo. Crediamo in questa iniziativa – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e i segretari Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e Daniela Vancheri – perché riteniamo che la scuola e i luoghi dell’istruzione siano strategici per seminare la consapevolezza nelle nuove generazioni e la crescita culturale e civile della nostra società. Parlare di mafia nelle scuole è importante perché la scuola può insegnare ai ragazzi a riconoscere la mafia nei suoi comportamenti, nelle sue manifestazioni, e a respingerla. Mantenere alta la memoria di quanti hanno perso la vita lottando contro la mafia e dei loro ideali fa parte del nostro impegno di promozione della democrazia, della partecipazione e della coesione sociale come garanzie al rispetto del pluralismo, dell’emancipazione e della libertà. Libertà da ogni forma di ‘schiavitù’ e di condizionamento sociale”.
“La scuola – aggiunge la preside, Antonella Di Bartolo – è palestra di cittadinanza, luogo in cui si costruisce consapevolezza e libertà. Non c’è libertà né individuale né collettiva se non ci si affranca da comportamenti e pratiche mafiose, che si basano sulla sopraffazione, sul sottosviluppo, sull’illegalità. È importante coltivare una cultura antimafiosa a scuola, trovando linguaggi adatti a tutte le età e ai diversi contesti, affinché sin da piccoli si scelga verso quali valori orientare la propria vita. È per questo che siamo particolarmente lieti di promuovere tra i nostri bambini e ragazzi la lettura del volume di Francesca La Mantia “La mia corsa. La mafia spiegata ai bambini”.
Sinossi di “La mia corsa. La storia narrata ai bambini”. Nel 1983 Palermo è in piena guerra di mafia, le cosche si contendono il potere e uccidono magistrati e funzionari di polizia. Il piccolo Pietro sa già da che parte stare: don Michele è una brava persona, dà da lavorare a tutti e aiuta chi ha bisogno, E gli sbirri che gli complicano la vita sono nemici. Ma il padre di Pietro non si piega ai “favori” di Don Michele e non accetta la sua protezione, anche se il bambino non capisce perché. Lo capirà, poco alla volta, con le parole del giudice Rocco Chinnici in testa quando il giudice muore vittima di un attentato e con l’esempio di Ninni Cassarà, vice questore di Palermo, che farà la stessa fine…uomini coraggiosi che faranno germogliare in lui il bisogno di verità e di giustizia”. Il libro contiene le illustrazioni di Matteo Mancini.